Non è una storia vera, anche se l’autrice del romanzo R.J. Palacio si è ispirata ad un fatto avvenuto in una giornata di ordinaria amministrazione. Eppure vorresti incontrare tutti i giorni un bambino come Auggie e la sua famiglia, decisa a tutti i costi di mettere a proprio agio un figlio “diverso”. Il protagonista di Wonder (lo interpreta Jacob Tremblay già notato in Room) diretto da Stephen Chbosky (l’autore di Noi siamo infinito) è infatti affetto da sindrome di Treacher-Collins che gli ha deformato il volto e il suo aspetto lo rende un “mostro” agli occhi di molti coetanei. Fortunatamente per Auggie la sua famiglia ha un’encomiabile forza d’animo: i genitori (Julia Roberts e Owen Wilson) fanno di tutto perché Auggie sia accettato come tutti gli altri, trovando anche appoggio da parte di qualche adolescente che non si cura dell’aspetto fisico del bambino. Le attenzioni dei genitori verso Auggie provocano distacco nei confronti della sorella più grande, Olivia, non certo esente dai problemi della sua età, ma anche lei ha un cuore grande così verso il fratellino, amante dello spazio e genietto nelle materie scientifiche.
Wonder è una bella storia di cuore, commovente al punto giusto senza eccessi, sensibile nel raccontare l’importanza di affetti solidi ed amicizia vera nei confronti di un “diverso” che non ha proprio nulla di differente, se non “l’ostacolo” di una fisicità che non tutti riescono a superare (vedi gli odiosi genitori del bulletto compagno di scuola di Auggie, privi di qualsiasi minima sensibilità). Trovate la storia troppo inverosimile? Concentratevi sul cuore dei personaggi e capirete che nelle intenzioni c’è il forte desiderio di scavalcare odiosi pregiudizi per arrivare all’anima di chi, come Auggie, non è “uguale” agli altri.