WHAT’S UP?I giovani e la rivoluzione digitale
Mercoledì 14 marzo alle 17 nel Complesso Alberti un dialogo tra docenti e studenti sull’uso etico dei social network organizzato dall’associazione Free Exit
Rimini,13 marzo 2018
Che coscienza avete? È da questo interrogativo che vuole partire la riflessione di mercoledì14 marzo perinstaurare un dialogo intergenerazionale tra professori e studenti sul tema della possibilità di un uso etico dei social network. L’appuntamento è in programma dalle 17 alle 19 nell’Aula 9 del Complesso Alberti 2.7 del Campus di Rimini, in via Quintino Sella 13.
Interverranno ilprof. Andrea Canevaro, docente di pedagogia speciale all’Università degli studi di Bologna e il prof. Guido Mocellin, editorialista di Avvenire e de Il Regno e docente di giornalismo religioso all’Università Cattolica di Milano. Modera Renato Laurita, docente di informatica e pubblicista.
La conferenza, pubblica e gratuita, è promossa dall’associazione Free Exit in occasione della Pasqua Universitaria 2018 con il contributo e il patrocinio dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e il patrocinio di UniRimini.
È molto diffusa la volontà di esprimere opinioni su argomenti etici o di attualità sui social, basando sul consenso ricevuto la propria credibilità e autorevolezza sul tema.
A questa manifestazione di intenti spesso però non seguono azioni coerenti, si rimane in una dimensione virtuale in cui difendere il proprio pensiero con tutti i mezzi possibili diventa più importante di fare qualcosa di reale per cambiare ciò che non va o sostenere attivamente una causa.
Questa tendenza esasperata ai massimi livelli sfocia nel fenomeno attualissimo degli “hater” (coloro che odiano), personaggi che, utilizzando un linguaggio di odio e forte critica, passano molto del loro tempo sui social network opponendosi a chiunque la pensi diversamente da loro, a chiunque abbia commesso un errore balzato agli onori di cronaca, o semplicemente a chiunque si presenti come diverso.
Se non ci fossero i social, un giovane del 2018 come si comporterebbe davanti a cose che indignano? Come si attiverebbe? La privazione dei social aiuterebbe ad esprimersi meglio?
A questi e altri interrogativi cercherà di rispondere l’incontro, chiedendosi come mai il fenomeno degli “hater” si stia diffondendo così a macchia d’olio, da dove nasce e chi c’è dietro. Ma interrogandosi anche se l’utilizzo dei social network a fini etici possa essere l’espressione di una parte di sé difficile da mostrare nel mondo reale o possa anche diventare uno strumento in più per lanciare il proprio messaggio.
Al termine dell’incontro, seguirà un piccolo rinfresco-buffet a cui saranno invitati relatori e partecipanti per un breve momento conviviale.