Una corretta alimentazione, tanto movimento fisico, buone relazioni sociali e poco stress. Ecco la ricetta per “Vivere in salute fino a 100 anni e oltre”! L’incontro, organizzato dall’Associazione LILT Rimini nell’ambito del Mese delle Famiglie 2017, verteva proprio su questo tema.
Ma vivere fino a 100 anni non basta. L’importante è vivere in salute e per questo è importante prevenire. Potrebbero sembrare consigli già sentiti, ma gli esperti riunitisi alla conferenza hanno svelato diversi segreti per raggiungere il traguardo della longevità.
“Le malattie croniche degenerative non infettive sono le responsabili del 90% dei decessi” afferma il cardiologo Mario Marzaloni, nel sottolineare come a fronte di un innalzamento della speranza di vita in Italia, molte persone vivano a lungo ma “da disabili”. “Guardate gli inglesi o i francesi: fanno movimento fino a che sono anziani, noi invece ci ritroviamo spesso a non poter camminare senza ausili”.
Il fumo, l’obesità, le principali cause di queste problematiche. I tumori e le malattie cardiovascolari sono le maggiori cause di morte, e comunque per vivere in salute occorre rispettare le regole di un sano stile di vita. “Con una buona alimentazione, attività fisica, la disintossicazione da fumo e alcol si potrebbero evitare solo in Italia circa 70 mila decessi all’anno. Sono dati Istat” continua Marzaloni, “senza contare che la spesa sanitaria è impegnata al 75% per curare le patologie croniche e solo per il 3% per la prevenzione di esse”.
Allora via libera anche alle relazioni positive. “Sapete perché i giovani oggi cercano di spostarsi dalle città alle campagne circostanti? – chiede la psichiatra Marina Zaoli – Si sta cominciando a capire che lo stress incide sulla salute e le città portano a una crisi identitaria: non sai chi sono i tuoi vicini, vivi solo e privo di relazioni sociali. Nei paesi piccoli vi sono rapporti migliori, a volte i ragazzi privi di lavoro provano a riaprire le attività dei nonni, in campagna o comunque in luoghi meno caotici e scoprono che quello che pareva un ripiego è un’occasione per stare meglio”.
Stare bene. Fino a qualche anno fa, significava essere in salute fisica. Molti studi stanno dimostrando che la prevenzione dalle malattie passa anche da qui. Dal benessere psichico unito a quello fisico.
“Le affollate città americane sono un simbolo – continua Zaoli – In quella folla indaffarata ognuno è solo e cerca gratificazione nel cibo, nell’alcol o nelle droghe. Noi viviamo meglio, in Italia, siamo la popolazione più longeva in Europa e la seconda, dopo il Giappone nel mondo. Ma occorre attivare strategie perchè non si arrivi a 100 anni da inabili”.
Gli esperti indicano a sorpresa, come arma, anche l’amore. Essere innamorati pare aiuti a vivere meglio. Non si rattristi però chi non ha una persona accanto.
“Avere un ideale, il volontariato, amare un animale, avere una passione. Non solo amare una persona. Amare in generale. Non buttarsi via, impegnarsi in qualcosa. Occorre insegnarlo anche ai giovani che a volte, sentendosi soli, si rifugiano nella cosiddetta vita dissennata”.
Per questo l’associazione LILT insieme ad altri enti del territorio e con l’aiuto di esperti e professionisti, ma anche di semplici volontari, organizza iniziative nelle scuole dove spesso sono proprio i più piccoli, ormai espertissimi in informatica, a fornire video e studi sui danni delle droghe e degli eccessi per la salute delle persone.
Un connubio, quello tra giovani e meno giovani, che può portare ad un miglior rapporto sociale, che è alla base di questo processo di allungamento della vita media.
Sapete dove sono i centenari? “In luoghi sperduti della Sardegna come la selvaggia zona chiamata Ogliastra – racconta il nutrizionista Diego Palazzini – si tratta di popolazioni semplici che conducono una vita tranquilla in luoghi isolati, con rapporti tra loro tipici delle famiglie antiche, si cibano di frutta secca, pesce, tanta frutta e verdura e cereali integrali”. Altri cibi salutari? “Il cavolfiore, molto depurativo, e le arance, ma ricordiamo che per ogni persona la dieta è diversa e va adattata al proprio stato di salute”.
Insomma, visto che non possiamo andare tutti nelle sperdute terre di Sardegna e nemmeno trasferirci in campagna, almeno prevenire, rispettare quei ritmi di vita che sono andati un po’ persi tra le mille attività quotidiane, tra le fretta e le difficoltà del vivere odierno. Ecco, recuperare le cose buone di una volta conciliandole con le tante occasioni che la vita moderna ci offre, rendere il progresso un po’ più umano e ricordarci che il tempo speso per star bene non è mai troppo. A volte sono le piccole scelte quotidiane a cambiare la nostra vita, ad allungarla e a migliorarla. Scegliere un prodotto a km zero, fermarsi ad un bicchiere di vino, meglio rosso, a pasto, fare una bella passeggiata, magari in compagnia di un amico. Pare sia veramente tutto qui il segreto della longevità.
Silvia Ambrosini