“In Romagna le condizioni climatiche relative a tutto il periodo vegeto produttivo della vite hanno costretto ad un grande dispendio di energie sia lavorative che economiche da parte dei viticoltori ed un grande e continuo lavoro da parte dei tecnici – chiosa Daniele Rossi, responsabile agronomico della Cantina dei Colli Romagnoli – Possiamo dire che in questa annata oltre alla fortuna, ha fatto la differenza il lavoro dei viticoltori e degli agronomi con una attenzione maniacale alla difesa fitosanitaria, che comunque in alcune aree non è bastata per arrivare in vendemmia senza problematiche. In molte aree romagnole il ciclo vegetativo della vite è iniziato con una pesante gelata tardiva, proseguito con l’alluvione e successivamente con vento e gradinate sparse anche molto violente come quella del 13 luglio nel faentino. La piogge continue inoltre hanno causato diffusi attacchi di peronospora con ripercussioni quantitative sui vigneti. Da un certo punto di vista il caldo torrido di luglio è stato benefico per frenare gli attacchi fungini formatesi precedentemente e per riequilibrare i vigneti”. Continua, con un focus su Rimini: “Nel riminese per certi versi siamo stati leggermente più fortunati; tutta la provincia non è stata colpita dalla gelata tardiva e nemmeno dall’alluvione. La vicinanza al mare inoltre è sempre benefica sul controllo delle malattie fungine anche in annate veramente difficili. Anche la grandine e il vento che comunque hanno fatto alcuni danni non hanno colpito con la violenza del faentino e di numerose altre aree ravennati e forlivesi”.
Per fare qualche previsione in merito alla vendemmia 2023, Rossi chiarisce: “Mediamente in Romagna c’è grande eterogeneità nei vigneti: maturazioni molto diverse e situazioni fisiologiche dei vigneti diverse a causa dell’andamento climatico. Ci sono vigneti che sono rimasti bloccati dal punto di vista fotosintetico a causa della grandine, vigneti che al contrario hanno anticipato la maturazione grazie al caldo di luglio” E nel Riminise? “Di sicuro i grappoli rimasti indenni ad oggi sono sani e di alta qualità, nel Riminese, c’è assenza di marciumi e buoni parametri analitici nelle prime uve vinificate e nei primi campionamenti effettuati. I due vitigni importanti, il Grechetto Gentile per il vino Rimini Rebola e il Sangiovese stanno maturando bene ed hanno risentito positivamente della rinfrescata della settimana di ferragosto, i vigneti stanno bene dal punto di vista fisiologico e necessitano delle ultime cure prima della raccolta”. E conclude, “Credo che in tutta la Romagna si riesca a fare mediamente una vendemmia di buona qualità”.