All’Ufficio stranieri della Questura di Brescia la signora Silvia Balottelli ha dovuto fare file interminabili da quando aveva adottato Mario, cinque anni, sino al giorno in cui il giovane, nato a Palermo ed affidato alla sua famiglia, ha compiuto diciotto anni ottenendo la cittadinanza nel nostro Paese. Lo ha raccontato Gad Lerner su Repubblica. “Vietato farla facile” ha aggiunto Lerner, alludendo al fatto che il goleador “non sembra avere nessuna voglia di fare l’eroe positivo”. Non dimentichiamo le sollecitazioni del presidente Napolitano e la proposta di legge di iniziativa popolare, per considerare italiano chi nasce sul nostro suolo. E soprattutto ricordiamo: i diritti naturali dell’uomo sono carta scritta da parecchio tempo. La rivoluzione americana li ha dichiarati nel 1776, poi sono venuti i francesi nel 1789.
Il bello delle vicende politiche mondiali degli ultimi tempi, è che le parti si sono invertite. Il presidente degli USA Barack Obama ha visto la sua riforma sanitaria di tipo europeo promossa dalla Corte Suprema. Essa promette di curare i poveri a spese degli Stati. Se la riforma fosse stata bocciata, come auspicavano i repubblicani, i malati cronici avrebbero rischiato di perdere la copertura sanitaria. Ma, pure qui, è vietato farla facile: la battaglia dei 26 Stati contrari alla riforma, proseguirà anche dopo la sconfitta presso la Corte Suprema.
La questione riguarda pure gli Europei per quella specie d’antipatia che i commentatori d’Oltreoceano manifestano ogni volta che parlano dei grandi problemi del Vecchio Continente. Al quale attribuiscono le cause delle loro rogne, come la crisi finanziaria del 2008. Per risolvere le questioni europee, ora si propone la strada americana, con la cessione della sovranità nazionale agli Stati Uniti d’Europa: sulla Stampa lo ha scritto Francesco Guerrera, del Wall Street Journal.
Il problema è questo: se i numeri elettorali di alcuni Stati europei daranno risposte maggioritarie razziste o reazionarie ai temi in discussione sul tavolo politico continentale, rischiamo di rovinare tutto perché così vogliono le regole, stracciando la nostra Costituzione. Appunto, è vietato farla facile. Non bastano i successi europei di Monti che, secondo Massimo Gramellini (La Stampa), ha sovvertito l’immagine dell’italiano sbruffone e traditore, ed è stato negoziatore duro e leale nel rispetto della parola data. Occorre essere tutti convinti dei valori presenti nella Costituzione. [1088]
Antonio Montanari