Buone pratiche. Questo il modo migliore per definire la vita di un piccolo borghetto medievale, situato sulle colline marchigiane al confine con San Marino, sotto la provincia di Pesaro-Urbino ma a pochi passi dalla nostra Romagna. Stiamo parlando di Monte Grimano Terme, 1.200 anime in tutto, ma volenterose di dare alla vita della propria comunità un indirizzo virtuoso. Una volontà che può dirsi realizzata: nonostante rappresenti una piccola realtà, Monte Grimano Terme è stato in grado di emergere e raggiungere le “luci della ribalta” nazionali e, addirittura, internazionali, inserito tra i Borghi più Belli d’Italia e nell’associazione dei Comuni Virtuosi. Attraverso iniziative a tutto tondo, che spaziano dalla solidarietà, l’inclusione sociale, il senso civico, ma anche la diffusione di arte e cultura.
Libri in libertà
Uno degli elementi più caratteristici di Monte Grimano Terme, e che ha creato più risonanza, lo si può notare ancor prima di mettere i piedi dentro al suo territorio. Sotto al cartello con il nome del Comune ne spicca un altro, di un acceso color lilla, che presenta l’immagine di un libro. E una scritta: Paese del bookcrossing. Termine curioso, che però racchiude un significato di originalità e sensibilità culturale. Di che si tratta? Il ‘Bookcrossing’ (dall’inglese ‘passaggio di libri’) è un fenomeno che nasce su Internet nel 2001 e che prevede la circolazione gratuita dei libri, senza la necessità di passare attraverso luoghi fissi determinati, come librerie e biblioteche. Nello specifico, lo spirito del bookcrossing è quello di lasciare i propri libri nell’ambiente naturale, compreso quello urbano, ovunque si preferisca, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altri, per farli proseguire nel loro viaggio. Un modo, in sostanza, per “liberare” i libri e, di conseguenza, il sapere e la cultura. Ed è proprio in questo senso che Monte Grimano Terme ha deciso di approcciarsi al fenomeno: se passeggiando per il borgo, infatti, si avesse voglia di leggere un buon libro, non occorrerebbe cercare una libreria, perché non ne esistono. Al loro posto, però, è possibile trovare ben dodici ‘biblioteche di strada’, le postazioni del bookcrossing, sottoforma di casette color lilla con accanto sedie o panchine, nelle quali è possibile prendere gratuitamente un libro e lasciarne, in cambio, uno proprio. “Le ha costruite un falegname in pensione – racconta soddisfatto il primo cittadino Luca Gorgolini, 42 anni – Abbiamo lanciato un appello e, fra le centinaia di persone che ci hanno regalato i libri da tutta Italia, c’è stato anche Umberto Eco”. Ai passanti, dunque, un’unica richiesta: diffondere libri e cultura, semplicemente leggendo.
Legame con i cittadini
In un periodo storico di grandi attriti tra amministrazioni, che siano locali o nazionali, e cittadini, Monte Grimano Terme inverte la rotta, dimostrando l’esistenza di un diffuso spirito collaborativo tra governanti e governati. Collaborazione che, dallo scorso aprile, ha preso la forma del servizio La Fabbrica del cittadino. Si tratta dell’avvio di un nuovo canale di comunicazione con i cittadini del territorio, attraverso un portale online, che permette di raccogliere proposte, suggerimenti, idee e segnalazioni che il cittadino può inviare online in forma pubblica (o non pubblica), per aiutare l’ Amministrazione a prendere decisioni e a migliorare il territorio. Ogni segnalazione è ben catalogata e registrata e può essere discussa, commentata, e addirittura votata. “Un filo diretto con il cittadino, – si legge sul portale fabbricadelcittadino.it – che utilizza la rete per aiutare contemporaneamente cittadino e Amministrazione a migliorare il territorio, la comunicazione reciproca e la partecipazione. Un Comune più partecipato, più trasparente, più virtuoso, più aperto e moderno”. E l’attenzione dell’Amministrazione non finisce qui: a Monte Grimano Terme la nascita di una nuova attività commerciale è vista come una festa e un’opportunità, tanto che il Comune ha deciso di restituire, per i primi due anni di attività, le tasse dovute dai neonati esercizi commerciali.
Solidarietà e inclusione
In passato il grande punto di forza di questo territorio era dovuto alla presenza delle acque termali. Col tempo, però, più bassi che alti hanno portato al crollo di un modello vivente da anni. Da questo crollo, però, Monte Grimano Terme ha trovato la chiave per ricostruire, partendo dalla diversità e, di conseguenza, da modelli di solidarietà e inclusione sociale. Grazie ad Atena Group, una realtà dedicata alla cura di persone che presentano problemi comportamentali e sociali, è stato possibile unire l’esigenza di lavoro alla integrazione: oggi tanti ragazzi definiti problematici gestiscono aree di verde pubblico, un’edicola e un’enoteca, oltre a una fattoria dove si pratica agricoltura sociale, a pochi chilometri dal centro abitato. “Quando la titolare dell’edicola è andata in pensione, – spiega il sindaco Gorgolini – rischiavamo di perdere il negozio. Ora lo gestiscono giovani con problemi psichici, che vivono in strutture protette sul territorio. All’inizio la comunità era ostile al loro arrivo, adesso si è invece creato un legame e gli abbiamo affidato anche la cura del verde pubblico”. La rinascita personale come mezzo per la rinascita collettiva.
La storia di Nidaa
Oltre a tutte queste buone pratiche ed esempi virtuosi, però, c’è qualcosa che assume un rilievo ancora maggiore, che oltrepassa i confini locali e nazionali per parlare di libertà e umanità. Nel novembre del 2013 Nidaa Badwan, palestinese, si trova con alcuni ragazzi nel sud della Striscia di Gaza, a Deir al-Balah, dove vive con la propria famiglia. In strada senza indossare il velo, viene fermata dalle autorità del regime di Hamas, alle quali racconta di un suo personale progetto, un laboratorio di fotografia cui sta lavorando. Basta questo: una donna che fa arte, assieme ad amici maschi, a volto scoperto. Viene rinchiusa in una cella per tre lunghi, interminabili giorni, durante i quali non mancano le violenze e gli insulti. Le viene offerta la libertà, ma a una condizione: dovrà obbligatoriamente mettere il velo ogni volta che uscirà di casa. Nidaa accetta però, una volta libera, dà il via alla propria ribellione. Per 20 mesi si auto-reclude nella propria camera, tre metri per tre e qui, unico luogo in cui sentirsi pienamente se stessa e libera, realizza una serie di autoscatti come protesta contro il regime e il trattamento riservatole, dando così vita alla sua opera fotografica principale: 100 Days of Solitude (100 giorni di solitudine). È il 27 febbraio del 2015 quando la sua storia acquista risonanza internazionale, occupando la prima pagina per eccellenza, quella del New York Times. E da lì comincia a circolare in tutto il mondo. In Italia è il Corriere della Sera a far conoscere il suo esemplare atto di coraggio. E poi, nel 2015, arriva il punto di contatto con Monte Grimano Terme: proprio il suo sindaco, Luca Gorgolini, lancia il progetto Borgo delle Libere Arti, che ha l’obiettivo di ospitare nel borgo, per un breve soggiorno, artisti e intellettuali che nei loro Paesi non sono liberi di esprimersi. E dal quel primo contatto, Nidaa non si è più dimenticata di quel luogo. Ora, dopo che nel 2017 è tornata con Room, un nuovo spazio creativo concessole dal Comune in pieno centro storico, Nidaa è diventata parte integrante della comunità di Monte Grimano Terme. È qui che, mentre le sue mostre girano il mondo (Italia, Gerusalemme, San Marino, Danimarca, Germania, Stati Uniti, Spagna ed Emirati Arabi) ha scelto di vivere, dove realizza video, tra cui uno per raccontare il borgo, e svolge laboratori creativi nelle scuole del paese. A dimostrazione che chi semina modelli virtuosi, raccoglie bellezza.
Simone Santini