“Distanti ma uniti”, come recita l’hashtag. Fino a formare una catena umana “virtuale” che unisce, per far sentire le persone vicine senza toccarsi.
Vicine e unite anche da uno squillo amico. Da una voce che può squarciare la solitudine quotidiana. La ‘Telefonata solidale” suona per questo: per raggiungere “a distanza” i cittadini nelle loro abitazioni, magari persone sole e fragili che desiderano ricevere una qualche forma di socialità.
Telefonata Solidale, è l’iniziativa dell’assessorato ai servizi sociali del Comune di Verucchio, realizzata in collaborazione con i singoli volontari e le associazioni giovanili del territorio (Agesci, Gioc e Azione Cattolica).
Far scattare la solidarietà al telefono è facile: basta contattare il numero 328-2930525 cui ogni cittadino potrà manifestare il proprio desiderio di socialità telefonica, e la responsabile – una psicologa volontaria di Verucchio – si farà carico di fornire nominativi e contatti a tutti i volontari.
“Cogliamo un grande desiderio di mettersi al servizio della comunità – assicura l’assessore ai Servizi Sociali, Eleonora Urbinati – e questo è un modo per riuscire a farlo rimanendo a casa, dove invitiamo ancora una volta tutti a restare. Chiunque voglia entrare a far parte del progetto è benvenuto”.
Il primo a rispondere all’appello è stato il parroco di Villa Verucchio, don Pierpaolo Conti. “Appena sono venuto a conoscenza dell’iniziativa, mi sono lanciato. – racconta il sacerdote – Ho disponibilità di tempo, lo ritengo un servizio utile e chissà forse qualche persona avrà anche più piacere parlare con un sacerdote. Senza scavalcare nessuno e senza forzare alcuno, mi rendo disponibile”.
Ma il progetto di supporto “a distanza” alle persone sole, fragili e anziane che desiderano compagnia, non è blindato. Chi vorrà aggiungersi al gruppo potrà contattare al medesimo numero di telefono: il servizio sarà attivo da giovedì 19 marzo. Sono già una decina i volontari dalla telefonata amica iscritti al gruppo, ma gli organizzatori sono sicuri che presto se ne aggiungeranno molti altri.
“Stiamo toccando con mano un grande desiderio di mettersi al servizio della comunità da parte di tantissimi cittadini, che ringraziamo pubblicamente” assicura la Urbinati. L’assessore, pronta anch’essa a prendere lo smartphone in mano da oggi per iniziare la chiamate solidali, ribadisce: “Non ci stancheremo mai di ripetere la necessità di rimanere a casa e seguire i consigli della comunità scientifica per uscire al più presto da questa difficile situazione, ma anche a distanza si sta trovando il modo per essere vicini gli uni con gli altri aumentando paradossalmente la coesione sociale”.
La “Telefonata Solidale” potrebbe non terminare una volta sconfitto il Covid-19. “Se saremo stati bravi a creare reti solidali, tutto questo potrà essere protratto anche in tempi di pace”.
Paolo Guiducci