Due compagni si incontrano ed uno dice: “Lo sai che gli elefanti volano”. “Ma vah! – risponde l’altro – ti sei bevuto il cervello?”. “No. Ti dico che è così, l’ho letto su <+cors>l’Unità<+testo_band>”. L’altro, lo guarda poi accenna: “va beh volano?!… svolazzano, svolicchiano”.
La battuta ha almeno mezzo secolo e una “temperatura” da guerra fredda, ma oggi – dopo che gli ultimi vent’anni ci hanno abituato ad una contrapposizione esasperata – la si potrebbe applicare a tutti gli schieramenti. Mi chiedo, a volte, se sia ancora possibile fare del buon giornalismo, considerando le pressioni politiche, economiche, di mille poteri cui sono sottoposti i media oggi. I colori diversi sono diventati il criterio di interpretazione della verità dei fatti. Così i giornali (e giornalisti) hanno troppo spesso abdicato al loro compito di esser voce critica, positiva e costruttiva per amplificare i desiderata dei diversi padroni del vapore.
<+cors>il Ponte<+testo_band> in questi anni ha dimostrato, nei fatti, di differenziarsi da questa tendenza e proprio per questo i lettori lo hanno sempre più premiato, permettendo uno sviluppo costante nelle copie, nei servizi, nella grafica.
Non è questione di slogan. I nostri lettori (che sono in gran parte abbonati) ci conoscono bene, sono esigenti, sanno del nostro stile nel fare un’informazione non gridata, affidabile, seria. Che non vuol dire noiosa. Un’informazione che negli anni ha puntato sempre più sull’approfondimento, con occhio vigile e libero da vincoli economici e politici.
I lettori sanno che <+cors>il Ponte<+testo_band> ha un’anima, una linea editoriale, ma che non sarà mai sarà “contro” qualcuno, quanto piuttosto luogo di confronto e dialogo, anche se serrato e a volte scomodo. Un giornale che dice pane al pane, non piega la schiena, non teme ricatti, ma ha anche coscienza di non essere depositario della verità, soprattutto su tanti argomenti della vita comune. Cerca sempre il bene, la positività, se ne fa voce, anche in maniera critica. Basti, per questo, guardare all’impegno del nostro mensile <+cors>TuttoRiminiEconomia<+testo_band> che pur pungente e severo per tante non-scelte, racconta da anni storie positive di piccole e geniali imprese di cui è ricchissimo il nostro territorio.
E si va avanti anche da un punto di vista tecnico. Nel 2011 è arrivata la nuova grafica, con l’inizio del 2012 arriverà il tutto-colore (che anticipiamo in questo numero) ed il rinnovamento, appena avviato, dell’edizione on-line, coscienti che, come già insistono alcuni abbonati, lì sarà parte del nostro futuro.
Giovanni Tonelli