Per una volta che le cose dalle nostre parti sono al loro posto mi par giusto sottolinearlo. A Roma lo scorso fine settimana c’è stato il concerto dei Rolling Stones, star impensionabili per voler dei loro agenti, con strascico polemico perché la capitale ha concesso agli organizzatori un sito storico, il Circo Massimo, dietro un indennizzo che a molti romani è parso irrisorio. A Rimini lo scorso fine settimana un sito storico, il Ponte di Tiberio, è stato degnamente celebrato nel suo bimillenario con l’omaggio di qualche ora di sollievo dal traffico, del quale è ancora – si spera per poco – protagonista impensionabile per voler di qualche generazione di amministratori. E il circo c’era pure a Rimini, provvisorio, dove in tanti hanno saggiato e assaggiato le performance delle star della cucina. Per una volta, con un consenso quasi generale. “Quasi” non per sminuire ma perché è termine obbligatorio a Rimini dove, tra strade chiuse e musica fino a tardi, l’evento proprio perfetto non può scientificamente esistere. Anche quando le cose vanno bene c’è sempre un “ma”, piccolo o grande. Tan ci mai cuntint, dicono i nostri nonni. Che poi è un po’ il senso di “I can’t get no satisfaction”, come cantano da mezzo secolo i nonni del palco del Circo Massimo.