Verucchio festeggia il suo negozio più antico
Sabato 20 maggio, dalle 16, festa per i 70 anni di attività. “La crisi? Un’occasione per crescere”
Se Verucchio avesse istituito il registro delle Botteghe Storiche, avrebbe il numero 1. La Merceria Valeria è infatti il più antico negozio di Villa Verucchio e ora “srotola” i suoi primi 70 anni prendendo la crisi con ago e filo. La festa dei 70 anni sarà “cucita” sabato 20 maggio, dalle 16, alla presenza anche del sindaco Stefano Sabba. Per l’occasione, Merceria Valeria soffierà sul sito internet https://merceriavaleria.it/ Filati, tessuti e consigli fanno capolino a Villa Verucchio dal 1953 grazie alla Merceria Valeria. Al tempo in paese c’era solo Zanni, più osteria che il ristorante poi diventato famoso in tutta la regione. L’unica concorrente era la Caretta, l’ambulante conosciuta da tutti in vallata. Grazie al suggerimento del babbo Pesaresi, parte la sfida di Valeria: “ Mettiamo su un negozio a Villa, lì non c’è nulla”. Lei veniva dalla vicina Corpolò, il marito Giuseppe era contadino ma al lavoro della terra Valeria preferiva il commercio, un ambiente nel quale era nata complice il negozio di famiglia dove si vendeva di tutto e si praticava ancora il baratto. Via Marecchiese era certamente meno trafficata dell’attuale, ma era pur sempre un’arteria importante: è lì che spunta la Merceria Valeria. La trama è interessante ma si scontra con l’affitto da pagare tutti i mesi. L’affare arriva nel 1968 quando si profila un terreno da acquistare al numero 14 di via Garibaldi: l’edificio diventa così casa e bottega. Si parla in dialetto e si tengono i conti della parrocchia (Valeria è ben inserita in Azione Cattolica), ci si confida e si acquista. Per rifornirsi della merce, Valeria “cavalca” una Vespa fino a Rimini. Dopo una accidentale caduta con la figlia Carmen in sella, Valeria decide di prendere la patente per l’auto: insieme alla ostetrica Laura Sardonini diventa la prima donna della Villa a circolare su quattro ruote. Resterà dietro al bancone fino all’ultimo, Valeria, ormai un’istituzione e non solo paesana. Quando muore, nel 1999, all’età di 71 anni, il testimone è già saldamente nelle mani della figlia Carmen. “ In realtà non avevo intenzione di lavorare in negozio. – ammette l’attuale titolare – Pensavo di far fruttare il diploma di ragioniera, mamma però aveva bisogno di aiuto e così ho iniziato ad affiancarla”.
Passano i decenni, la Merceria mantiene il nome ma si trasforma: da negozio di stoffe a biancheria e confezioni, poi ancora merceria, biancheria e intimo salutando le stoffe. Da anni nello staff c’è anche Margherita, conosciuta come Meg. Le due donne hanno affrontato a viso aperto la pandemia (mettendo a disposizione anche la casa per famiglie ucraine) e la crisi. “ L’abbiamo vissuta come un’opportunità personale e come attività ci siamo rimboccate le maniche”. Il risultato è un nuovo ampliamento della Merceria (130 mq) e l’abbraccio a tessuti, lane e accessori. “ Oggi impera il fai da te, sempre più spesso le persone si confezionano abiti da soli”. E così la Merceria si prepara ad organizzare corsi di cucito e uncinetto e tiene a bottega le due tirocinanti Lucia e Cristina. Dopo 70 anni la Merceria resta un punto fermo del commercio sulla Marecchiese, ma intesse relazioni sempre nuove.