L’inaugurazione del Tecnopolo all’ex Macello di Rimini era stata fissata già per il 2015. Ma continua a slittare a data da destinarsi. Il Comune precisa che i lavori sono terminati ma vanno ultimate le aree esterne, lavori concordati con la Regione, “inserito nell’elenco annuale delle opere pubbliche”
C’è forse dell’ironia nel sito di Rete Alta Tecnologia di Aster, consorzio partecipato dalla Regione Emilia-Romagna, che invita a condividere sui canali social di ciascuno l’etichetta del Tecnopolo di Rimini. Peccato che il link, oltre all’indirizzo civico dell’ex macello comunale che ospiterà la nuova struttura, contiene poco altro. Le sue aule e i suoi laboratori, il cui progetto è stato presentato nel 2009, sono infatti ancora vuoti. Anzi, devono ancora essere portati a termine i lavori di riqualificazione che hanno di recente subìto una battuta d’arresto proprio a causa della Regione stessa. I suoi ispettori in visita a Rimini, infatti, si sarebbero trovati di fronte un intervento incompleto per quanto riguarda le aree esterne. “Non si tratta di annunci, ma di fatti concreti con rilevanti risorse impegnate da parte della Regione”, aveva detto nel 2009 a IcaroTV Vasco Errani, all’epoca presidente della Regione Emilia-Romagna, celebrando l’avvio dei lavori a Rimini. Intanto l’amministrazione comunale, in una nota a TRE, tiene a precisare che i lavori al Tecnopolo “sono stati terminati, e per tale motivo i tecnici della Regione hanno disposto un apposito sopralluogo avvenuto lo scorso gennaio”. Al momento della visita – prosegue il Comune di Rimini -, i tecnici della Regione avrebbero constatato l’ultimazione dell’intervento, formalizzando la richiesta di completare la sistemazione delle aree esterne attraverso la realizzazione della pavimentazione dei marciapiedi e l’asfaltatura del piazzale, al fine di garantire la massima funzionalità della struttura. “Tali lavori concordati con la Regione – assicurano da Palazzo Garampi – sono stati immediatamente inseriti nell’elenco annuale delle opere pubbliche”. La loro esecuzione è prevista già in queste settimane.
I fondi stanziati dal Programma operativo regionale FESR 2007-2013 inerenti il contributo relativo alla realizzazione delle infrastrutture del Tecnopolo di Rimini – si precisa – “non sono bloccati”. Al Comune di Rimini sarebbe infatti già stato erogato il 10% dell’importo concesso sottoscritto nella convenzione. “La rimanente parte verrà erogata al termine della rendicontazione dei pagamenti relativi ai lavori effettuati”, chiosa la nota. Il giorno del taglio del nastro, previsto già nel 2015, continua a slittare a data da destinarsi. Ce la faremo per il prossimo anno accademico?
Intanto ci domandiamo come verrà riempito di contenuti e chi si occuperà di gestire questo importante centro per il trasferimento tecnologico. L’obiettivo del Tecnopolo di Rimini è, infatti, quello di trovare un’applicazione pratiche agli studi compiuti dai ricercatori del polo universitario di Rimini. La conversione tecnica delle idee è un passaggio chiave per il progresso di ogni società; un’attività essenziale che su queste pagine abbiamo più volte cercato di promuovere. Da Bologna, sede centrale dell’Alma Mater Studiorum, però non si sa ancora nulla su come verrà organizzato il lavoro al suo interno, nonostante i lavori siano in dirittura d’arrivo ormai da tempo. Abbiamo chiesto ai suoi uffici di indicarci almeno un nome di coloro che gestiranno la struttura, ma ancora non ne è stato avanzato nemmeno uno. A questo stadio delle cose è ancora tutto in mano alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Rimini, i quali, si spera, permetteranno presto a giovani ricercatori di arricchire culturalmente (ed economicamente) la città senza ulteriori piroette.