Una strada, tre nodi da sciogliere

    Seconda tappa del viaggio de il Ponte lungo la futura Statale 16. Dalla scorsa settimana abbiamo iniziato ad avventurarci nella variante che attraverserà per 27 Km il territorio provinciale e che secondo il progetto definitivo di Anas (ancora in discussione) viaggerà per lo più in affiancamento all’autostrada potenziata della terza corsia.
    La scorsa puntata abbiamo accennato alle obiezioni del Comitato per il trasferimento dell’A14, sostenuto dal Movimento 5 Stelle-Beppe Grillo, che da oltre quindici anni si batte per far entrare nelle “stanze dei bottoni” il suo progetto alternativo: spostare a monte, in galleria, l’A14 nel tratto stradale inerente il capoluogo, e utilizzare come nuova statale l’autostrada dismessa.
    Pronta la risposta dell’assessore provinciale e del dirigente alla Mobilità: “Sull’A14 vietato tornare indietro” ribadiscono Vincenzo Mirra e Alberto Rossini spiegando come terza corsia e nuova statale in affiancamento siano progetti approvati e recepiti nel Ptcp provinciale (con condivisione dei Comuni) e nel Piano dei trasporti regionale già dalla fine degli anni ’90.
    Sulla nuova statale invece il discorso è ancora, relativamente, aperto: la Provincia ha illustrato il progetto all’imprenditoria riminese. Pieno il consenso di Camera di Commercio e associazioni di categoria (Confindustria, ConfApi, Ance, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Legacooperative) che hanno chiesto “tempi celeri”. Più scettici gli agricoltori che, come sottolineato tempo fa anche dai vertici di Cia, temono di perdere terreni pregiati.
    Il lavoro prosegue. Nei giorni scorsi l’assessore Mirra ed il presidente della Provincia Stefano Vitali, hanno incontrato gli interlocutori della Regione e dei Comuni di Rimini, Riccione, Coriano, Misano, Cattolica e Bellaria per approfondire gli aspetti tecnici e costituire un gruppo di lavoro che produca un documento di sintesi delle osservazioni da presentare ad Anas che poi dovrà rispondere.
    Diamo un’occhiata al progetto così come è stato elaborato ad oggi, lasciando (ma solo per ora) da parte le posizioni del Comitato trasferimento A14.
    Il dirigente provinciale Alberto Rossini dopo aver precisato ancora una volta il motivo della scelta, per la nuova Adriatica, di un tracciato appaiato alla terza corsia (“per costituire un unico fascio infrastrutturale consumando meno territorio” e lato mare “perché è lì che gravitano gli attrattori del traffico”) arriva ai tre grandi nodi da sciogliere. Vediamo quali.

    Torre Pedrera
    Il punto dove la nuova Ss16 si distacca dall’attuale percorso per andare ad unirsi all’autostrada, si trova all’incirca nei pressi dell’Osteria Castellabbate di Torre Pedrera (via Popilia). “Qui c’è il primo problema: – spiega Rossini – per fare questo percorso, 3 Km, il tracciato dovrà tagliare diverse colture agricole. In parte, secondo il progetto, la nuova Ss16 cerca di mantenersi parallela alle linee di confine tra i poderi, ma questo non sempre è possibile…”.
    C’è poi un altro problema: “La variante si interseca con la Tolemaide, servono quindi altre bretelle di raccordo (con ulteriore occupazione di terreno, ndr.) per collegare il tracciato con lo svincolo del casello di Rimini nord, tra via Tolemaide e via Orsoleto”.
    Rossini assicura che rispetto al disegno di partenza si è cercato di ridurre i raccordi e l’impatto sul territorio, “e l’obiettivo che ci siamo dati anche per il futuro è di ridurlo ulteriormente”. Da chi dipenderà? “Da Anas e dai suoi progettisti. Secondo i tempi della Conferenza dei Servizi Anas dovrà rispondere alle osservazioni che ha ricevuto”.

    Villaggio I Maggio
    Veniamo al secondo nodo critico: la frazione riminese di Villaggio Primo Maggio che già oggi si trova a ridosso del tratto autostradale. “La nuova statale – spiega Rossini – non solo passerà ancora più vicino, ma è previsto l’abbattimento di circa una dozzina di caseggiati”.
    Torniamo qui alle proteste sollevate dal Comitato che oltre allo spostamento più a monte dell’A14, chiede di utilizzare per la variante della Ss16 il tratto autostradale dismesso. Il primo beneficio, secondo la tesi sostenuta dal Comitato e dal Movimento 5 Stelle, sarebbe proprio l’allontanamento dal centro abitato del traffico veloce e pesante. Ad alto “tasso inquinante”.
    Dopo il sit-in di protesta del 27 maggio davanti alla sede del consiglio comunale di Rimini è stato il consigliere del Pdl Giuliana Moretti, in stessa sede di consiglio, a farsi portavoce delle rimostranze. Alla sua interrogazione ha risposto il sindaco Alberto Ravaioli che per la statale si è dichiarato disponibile a rivedere il tracciato e a trovare soluzioni per gli espropriati attraverso nuove collocazioni da prevedere nel prossimo Piano Strutturale Comunale. Rossini conferma da un gradino più alto, quello della Provincia: “Bisogna trovare una soluzione per delocalizzare le famiglie che rimangono più vicine alla statale”. Non solo, quindi, per quelle che abitano nei caseggiati che, sulla carta, andranno demoliti. “Si auspica un allontanamento almeno per tutte le tre prime file di case. Con il PSC ci sono – ribadisce Rossini – buone probabilità”.

    Misano
    Secondo il progetto di Anas la variante dovrà, sul suolo misanese, correre parallela all’A14 per ripiegare verso mare all’ingresso di Santa Monica, costeggiare Belvedere e ricollegarsi alla Ss16 attuale all’altezza di Oliviero. “Da quel punto – spiega Rossini – non ci sono grandi intersezioni e la statale già esistente non presenta particolari problemi. Inoltre qui il traffico è di circa 10mila auto giornaliere, un terzo, per dare l’idea, di Riccione”.
    Ma il Comune misanese punta i piedi e vuole che il traffico passi il più lontano possibile dai centri di Santa Monica e Belvedere. Il progetto alternativo è contenuto nel Piano Regolatore: nuova Ss16 parallela all’A14 fino a Cattolica superando il Conca attraverso un nuovo ponte sul fiume.
    La richiesta di modificare il tracciato è stata presentata dal Comune ad Anas che ancora non ha ufficializzato decisioni in merito. La Provincia invece come risponde? “Attraversare il Conca sarebbe un errore” mette in chiaro Rossini. Tra le motivazioni quella economica non è di certo tra le meno influenti.
    Il dirigente fa anche un salto indietro: “Dopo l’approvazione del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo e l’appalto gestito da Anas, a Misano i lavori erano pronti per iniziare nel 2003”. Cos’è successo? “Alcuni espropriati non hanno trovato un accordo con Anas e han fatto ricorso. Anas ha perso tre volte: da qui la rinuncia ad eseguire i lavori”.
    Se le cose fossero andate avanti “i lavori sarebbero terminati all’altezza di via del Carro (zona Santa Monica, ndr.)”. E invece? “Quando si è ricominciato a parlare del progetto, il Comune ha posto il problema. Sono stati quindi fatti degli studi sul traffico, e dopo diverse ipotesi, si è deciso di non arrivare in via del Carro, ma all’altezza di Oliviero, prima del ponte sul Conca. È vero che incide sul territorio limitrofo ma Anas propone una galleria artificiale limitando l’impatto al minimo. Rimane solo da coprirla. In pratica verrebbe una strada quasi interrata…”.
    Secondo Rossini, Misano potrebbe contare sia sul tracciato di via del Carro come da progetto del 2003, sia sulla nuova strada prevista nel progetto attuale. “Il traffico verrebbe dimezzato”.
    Resta il problema espropri che solo qui sono diverse centinaia.
    Trovare una soluzione che vada bene a tutti non sarà facile. Ogni mediazione dovrà trovare la sua sintesi per arrivare a un progetto completo e condiviso entro il prossimo autunno, altrimenti il rischio è che la nuova Ss16 esca dalla lista delle priorità di Anas nella programmazione per i prossimi cinque anni.
    Secondo i tempi della Conferenza dei servizi, Anas dovrà rispondere alle varie osservazioni entro, all’incirca, la fine di luglio. Ma non si tratta di termini prescrittivi.

    Alessandra Leardini