Prosa, danza, spettacoli comici e l’immancabile spazio dedicato al teatro dialettale. Il cartellone della Regina, a Cattolica, si apre il 20 novembre con Miseria e nobiltà, forse il testo più famoso di Eduardo Scarpetta, proposto in un adattamento dell’attore Geppy Glejieses, che ne è anche interprete insieme a Lello Arena. Secondo appuntamento il 30, questa volta al salone Snaporaz, con la commedia dialettale Cegh, zop, matt, a so tutt me, uno spettacolo di Agostino Vincenzi dedicato al poeta popolare Odoardo Giansanti, in arte Pasqualon, nato a Pesaro nel 1852.
Il 20 dicembre arriva un tocco esotico dal Royal Mongolian Ballet, per proporre – attraverso Il vento dell’Oriente – una serie di coreografie ispirate all’area geografica compresa fra Mongolia e Thailandia. Ad aprire l’anno nuovo, il 14 gennaio, sarà un classico come Il servitore di due padroni di Goldoni, riletto e attualizzato da Antonio Latella, con Giovanni Franzoni.
Ancora dialetto e sempre al Salone Snaporaz, il 25, quando andrà in scena T’arcordi el varietà?, commedia in due atti proposta dalla compagnia amatoriale fanese Il Guitto. Risate garantite il 15 febbraio con Lavori in corso dove i comici Ale e Franz propongono molti numeri del loro repertorio più esilarante. Dialetto ancora in primo piano il 22 con le farse E bel e ven ades e Andem a lèt cle oura proposte dal gruppo Dè Bosch di Gambettola.
Con un brusco salto, tre giorni dopo, si passa a un grande classico come Otello di Shakespeare, interpretato da Luigi Lo Cascio, che cura anche regia e riscrittura drammaturgica. Due giorni dopo, il 27, si torna a ridere con Giuseppe Giacobazzi e il suo Un po’ di me (genesi di un comico). Assai eloquente, pur essendo muto, Hotel Paradiso del gruppo berlinese Familie Flöz, come il nome dell’albergo sulle Alpi al centro di questo giallo (in scena il 4 marzo) Il 18 Tato Russo propone la sua libera rielaborazione dei Menecmi di Plauto, qui ambientati in una Napoli d’epoca. È ormai un collaudato successo Open Day che, il 25, avrà per protagonista Angela Finocchiaro, la madre, e Bruno Stori, il padre, alle prese con l’iscrizione della figlia alla scuola superiore. Regia di Ruggero Cara.
Costruito sulle musiche di Lucio Dalla, Futura è uno spettacolo di danza proposto dal Balletto di Roma il 28, con le coreografie di Roberto Castello e la regia di Giampiero Solari. È forse lo spettacolo più atteso del cartellone Il discorso del re, la pièce di David Seidler portata di recente alla notorietà dall’omonimo film di Tom Hooper. La vicenda del re balbuziente Giorgio V e del suo logopedista vedrà in palcoscenico Luca Barbareschi (nella foto), anche regista dello spettacolo (9 aprile). Sarà un altro spettacolo di danza a siglare, il 17, il cartellone della Regina: un galà di Giuseppe Picone cui partecipano numerose étoile di vari corpi di ballo europei. Da ricordare infine, oltre alla programmazione per le scuole, tre spettacoli pomeridiani per famiglie.
Giulia Vannoni