Cinquanta pagine di dati e grafici che fotografano l’andamento dell’occupazione, la mobilità e le chiusure aziendali settore per settore. “Numeri che vogliono stimolare riflessioni approfondite sulla situazione economica e sociale del Paese”. Così il Segretario di Stato al Lavoro ha presentato il dossier statistico sulla pesante crisi che ha colpito San Marino.
Il quadro è aggiornato al 31 dicembre 2011. Si tratta di dati purtroppo noti da tempo: la disoccupazione ha sfondato il tetto del 5% (anche se quella in senso stretto è al 4,6%). Lo scorso anno i lavoratori privati sono passati da 15.440 a 14.998, con un calo del 3% che ha riguardato soprattutto i frontalieri diminuiti di ben 415 unità. Gli accordi sulla mobilità sono passati dai 169 del 2010 ai 633 del 2011, pari al 4,22% degli occupati.
Anche sul fronte imprese il bilancio è dominato dal segno meno: le licenze attive sono passate dalle 5.740 del 2009 alle 4.424 del 2011 così suddivise: commercio da 1.210 a 953 a 907; industria da 4.117 a 3.472 a 2.999; artigianato da 602 a 555 a 518. Solo nel 2011 quelle chiuse sono 546. A invertire il trend, ossia le licenze rilasciate, numeri assai esegui: nel 2011 sono state rilasciate 223 licenze, di cui 60 nel commercio, 131 nell’industria e 32 nell’artigianato. A proposito delle 546 aziende chiuse “derivano da diverse motivazioni, in particolare 265 imprese sono cessate per volontà dell’imprenditore; 19 sono cessate in seguito alla revoca da parte del Congresso di Stato, mentre 208 si riferiscono a provvedimenti sanzionatori”. Numeri e dati che fanno capire come il morso della crisi sia ben stretto.
Francesco Barone