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Un oratorio, una chiesa, una comunità

Una spiaggia, una chiesa, una comunità: con questo titolo, nel 1988, Manlio Masini ha pubblicato un libro, edito da ilPonte, per raccontare la storia della parrocchia dei Salesiani; storia compresa fra gli anni 1912 – 1943. Un titolo che sinteticamente ci colloca sul litorale riminese, in una “chiesa nuova”, con una comunità in formazione.
Dal ’43 ad oggi i Salesiani, e i fedeli con loro, hanno “scritto” molte altre pagine di storia, una delle quali è ormai molto nota e cara ai Riminesi: la breve e intensa storia del beato Alberto Marvelli.
Oggi per noi parlare della parrocchia dei Salesiani vuol dire parlare della parrocchia di Alberto, il suo figlio più celebre e amato, compagno di studi di Fellini, ma con una diversa vocazione alla santità.

Non potendo sfogliare tutto il libro di Masini, ricorriamo alla sintesi che ci propone l’attuale parroco, don Giulio Pezzoli.
”La parrocchia esiste dal 1919, data dell’affidamento alla Congregazione salesiana. È stata voluta dal vescovo Vincenzo Scozzoli e dal protonotario apostolico Ugo Maccolini, che le diedero il titolo di Sancta Maria Auxilium Christianorum (nel titolo italiano: S. Maria Ausiliatrice). La prima pietra è stata posta il 17 novembre 1912, con solenne benedizione del vescovo. Un anno dopo era già al tetto. La popolazione la chiamò «la chiesa nuova». Nei primi anni ospitò i profughi veneti e fu accudita dai loro sacerdoti. Sorgeva sul territorio della Parrocchia di S. Giovanni Battista”.

Immagino che nei primi tempi questa zona fosse piuttosto tranquilla, punteggiata da ville e abitazioni private, in definitiva poco popolata … Ma oggi?
”In effetti gli anni hanno portato vistosi cambiamenti, certamente più sull’aspetto urbanistico, che sul fronte demografico. Collocata nella zona di Marina centro, oggi la nostra Parrocchia conta poco più di duemila abitanti. Molti alberghi e pensioni e qualche residence occupano la maggior parte del territorio. Gli abitanti sono tendenzialmente di mezza età o anziani, perché il costo elevato degli affitti impedisce alle famiglie giovani di trovare un’abitazione, a meno che non possano usufruire di case appartenenti ai loro genitori o parenti. Da maggio ad ottobre e durante i fine-settimana, specialmente in occasione di attività fieristiche, la popolazione aumenta, ma è soprattutto una popolazione di passaggio. Tuttavia si cerca di proporre una pastorale che possa coinvolgere il più possibile i residenti abituali e, nella bella stagione, tutti quelli che approdano alla nostra parrocchia”.

Parlando dei Salesiani e ricordando Alberto Marvelli, a noi viene spontaneo pensare all’Oratorio.
“Ed è per noi, per la nostra azione pastorale, un punto cardine. Per crescere nella comunione fraterna si privilegia l’aiuto concreto e disponibile da parte di un bel gruppo di fedeli per sostenere i ragazzi che frequentano l’Oratorio, aperto ogni giorno e per tutte le vacanze estive (dalle 7,00 alle 19,00, comprensivo del servizio mensa; con un prolungamento dalle 20,30 alle 23,00 nel mese di luglio, denominato «Seratorio»). Genitori, animatori ed aiuto-animatori giovani garantiscono lo svolgimento delle diverse attività ricreative e formative (con un tema specifico ogni anno), in collaborazione con il sacerdote incaricato. Si accolgono anche ragazzi appartenenti a famiglie in difficoltà economica, spesso gratuitamente. E si favoriscono momenti di festa per i compleanni dei bambini e dei ragazzi, che provengono da varie parti della città”.

Sicuramente l’Oratorio per i ragazzi diventerà una buona occasione per incontrare anche tanti adulti, a cominciare dai genitori.
“Prima di tutto l’Oratorio serve a coinvolgere gli adulti nel servizio dell’Oratorio stesso. Poi, più specificamente per loro, si propongono altre iniziative come quella del Cenacolo della Parola di Dio, con cadenza mensile: si calcolano circa 120 presenze, ogni volta, provenienti anche da parrocchie vicine. In Avvento, nel mese di gennaio ed in Quaresima, si propongono anche incontri culturali a partire dalla visione di un film; questa in particolare è l’attività del nostro C.G.S. Rapsodia (Cinecircolo Giovanile Socioculturale). Il foglietto mensile «La chiesa nuova», offre spunti di riflessione, preghiere ed indicazioni sulla Liturgia della Parola delle domeniche e feste. Si cerca anche, con schede a tema, di proporre spunti di approfondimento della fede. In definitiva il mondo giovanile muove molto anche il mondo degli adulti. Possiamo far rientrare in questo discorso anche la Scuola Materna e la Scuola Elementare, gestite dalle F.M.A (Figlie di Maria Ausiliatrice), situate sul territorio parrocchiale: raggiungono più di duecento bambini e ragazzi della parrocchia e della città ed operano una capillare azione di annuncio del Vangelo ai minori, ma anche ai loro genitori, coinvolgendoli in momenti di approfondimento religioso, oltre che pedagogico”.

Giovani, adulti e annuncio della fede: potrebbe essere questo il titolo per un incontro-dibattito con i parrocchiani. Quali sono qui a Marina Centro le vie ordinarie della evangelizzazione?
“Il primo annuncio della fede avviene attraverso l’accoglienza cordiale e fraterna delle persone in parrocchia ed in Oratorio, con costante disponibilità dei sacerdoti e degli operatori pastorali. Certamente il battesimo dei bambini è la porta d’ingresso per una rinnovata catechesi degli adulti: per quasi tutti i genitori si tratta di un primo annuncio della fede. Per loro c’è un’apposita catechesi, curata dal parroco. Ultimamente abbiamo preparato due catechisti battesimali, che affiancheranno il parroco per questo apostolato specifico. Ma è soprattutto la catechesi, con cadenza settimanale, che aiuta a comunicare la fede ai bambini, ai ragazzi e ai giovani e di riflesso agli adulti. Parroco, vice parroco e catechisti (Figlie di Maria Ausiliatrice, salesiane cooperatrici e laici) sono impegnati costantemente in questo servizio”.

Sappiamo che le parrocchie di mare hanno ritmi e attività assai differenti fra inverno ed estate. Riuscite, coi parrocchiani residenti, a organizzare momenti di particolare aggregazione o di festa?
”Forse il momento più significativo in tal senso è la festa della comunità parrocchiale (l’ultima domenica di maggio, o la prima di giugno). Inizia il venerdì precedente con la celebrazione, in ore pomeridiane, della Santa Messa per gli anziani con l’Unzione degli infermi. Il sabato è caratterizzato dalla preghiera e dalla meditazione dei misteri del rosario in cinque stazioni, distribuite nel cortile dell’oratorio. Ognuna di esse è curata dai Salesiani cooperatori, dai Catechisti, dai Ragazzi e Giovani dell’oratorio, dai Ministri istituiti, dal gruppo della Caritas. Si conclude nella chiesa parrocchiale. Alla domenica, oltre alle celebrazioni liturgiche e alla messa solenne delle 18, si svolgono attività gastronomiche, ricreative e culturali (teatro, danza, musica). La partecipazione dei parrocchiani è abbastanza significativa. A loro si aggiungono i primi ospiti estivi”.

La parrocchia non è solo chiesa, oratorio o festa parrocchiale. Oggi è richiesta una presenza sul territorio che diventi testimonianza ed evangelizzazione. Cosa può dirci su questo punto?
“Che è sicuramente vero. Del resto noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di uscire anche dalle mura della canonica per essere più vicini alla gente: visitiamo annualmente tutte le famiglie, cercando l’orario più adatto per ciascuna, inviamo mensilmente il foglio parrocchiale «La nuova chiesa», visitiamo ammalati e anziani … Soprattutto abbiamo la Caritas a testimonianza dell’attenzione verso tutti ed i più bisognosi. Il gruppo Caritas coordina e gestisce gli interventi di sostegno della povertà. Ogni quindici giorni è aperto il centro d’ascolto e si distribuiscono sussidi alimentari e vestiario a circa ottanta famiglie, per un totale di duecento persone. Sono disponibili tre persone per questi interventi. Alcune situazioni immediate vengono vagliate ed aiutate direttamente dal parroco. Il sostegno della Caritas diocesana è integrato da quello derivante dalle offerte per i funerali, che vengono totalmente destinate per aiutare i bisognosi, con l’acquisto periodico di derrate alimentari. Per gli indumenti, c’è una consistente risposta da parte dei parrocchiani che offrono scarpe ed abiti usati, ma in buono stato. Vengono ulteriormente scelti i migliori e messi a disposizione dei richiedenti. Possiamo anche provvedere ad alcune spedizioni periodiche di indumenti per i Paesi dell’est europeo, in collaborazione con altri gruppi caritativi della città”.

Mi piacerebbe concludere la nostra conversazione con uno sguardo alla Comunità dei Salesiani: chi siete e cosa fate?
”Insieme a me, come parroco, c’è il vice parroco don Pierluigi Alghisi e altri due sacerdoti salesiani: don Giancarlo Terruzzi e don Stefano Adriani. L’essere in quattro ci permette un servizio religioso puntuale e costante a favore dei nostri parrocchiani, per la celebrazione dell’Eucaristia e per le Confessioni e direzione spirituale, ma ci permette anche una discreta collaborazione con le altre parrocchie vicine”.

Egidio Brigliadori