Gianni Rivera è sbarcato in riviera. Il campione di Alessandria dal talento cristallino, Pallone d’Oro nel 1969, capitano e bandiera del Milan, con cui ha vinto praticamente tutto dal 1960 fino al 1979, ma anche grande protagonista con la Nazionale italiana all’Europeo vinto nel 1968 e immenso goleador nella storica semifinale mondiale di Mexico 1970 contro la Germania Ovest finita 4-3 per gli Azzurri, da tempo ha appeso gli scarpini al chiodo per entrare attivamente in politica. Ma si sa, la passione per il calcio è dura a morire, soprattuttto per un personaggio come Rivera, che ha passato una vita a correre dietro ad un pallone. E così, il Golden Boy (soprannominato così dal grande giornalista sportivo Gianni Brera) ha deciso di volare fino in Romagna e più precisamente a Cattolica e Misano, accettando l’invito della società Giovane Cattolica (che milita nel campionato di Seconda Categoria) e del Misano, che hanno chiesto a Rivera di venire a visitare l’impianto sportivo del “Calbi” e il settore giovanile della Giovane Cattolica per poi spostarsi al “Santamonica”. Appena Rivera ha varcato la soglia dello stadio giallorosso, una folla composta da grandi e piccini, ha subito circondato l’ex fantasista del Milan e della Nazionale, per chiedergli di firmare un autografo o scattare una semplice fotografia. Rivera, quasi imbarazzato dall’affetto mostrato nei suoi confronti dai cattolichini accorsi per l’evento, con il suo seguito di curiosi si è diretto al campetto in cui si stavano allenando i baby calciatori, dispensando, dall’alto della sua esperienza pluriennale alcuni preziosi consigli alle giovani leve, che non potevano fare altro che ascoltare estasiati le parole di questo signore. Dopo essersi congedato dai suoi piccoli amici, Rivera, (che nonostante i suoi quasi 70 anni, sfoggia ancora un fisico invidiabile), ha voluto spiegare anche il grande potere educativo di cui è permeata la disciplina sportiva.
“Lo sport, e in questo caso il calcio, bisogna praticarlo fin da piccoli, perchè oltre a contribuire a far crescere il bambino sano e forte, serve soprattutto per fargli assorbire dei valori fondamentali che lo accompegneranno per tutta la vita – ha detto – non conoscevo molto Cattolica e la sua realtà sportiva, ma da quello che ho potuto vedere, qui c’è un ambiente sano, pulito ma soprattutto sereno, in cui si può lavorare bene con i giovani e credo che tutto lo staff e i dirigenti del Cattolica e Giovane Cattolica stiano facendo davvero un ottimo lavoro da questo punto di vista”.
Prima di tornare alla base, Gianni Rivera ha ricevuto in regalo una maglia giallorossa consegnata dal capitano del Cattolica, Marco Mercuri, per ringraziare il Golden Boy di Alessandria di avere onorato con la sua presenza la città della Regina.
Nicola Luccarelli