Una cella frigorifera da 40 metri quadrati per aumentare la capacità di stoccaggio del cibo e poter aiutare più persone. Questo il dono che Rotary Riviera Rimini ha fatto a Caritas Rimini.
Anzi, uno dei doni, perché Rotary sta già lavorando ad una serie di proposte e di eventi per raccogliere donazioni in modo da “riempire” la cella frigorifera.
“Noi abbiamo il dovere di guardarci attorno e trovare le possibilità, compatibilmente alle nostre, di intervenire per alleviare le criticità che derivano da questo lungo periodo di difficoltà, sia sanitaria che economica – ha detto, durante la serata, Marco Alessandrini, nuovo presidente, dal primo luglio, del Rotary Rimini Riviera – Non a caso tra le finalità perseguite dal Rotary, una di quelle che ritengo più importanti è quella di dare vita ad azioni di interesse pubblico attraverso le quali il nostro club si prefigge di migliorare la qualità della vita nella comunità locale, attraverso programmi di assistenza e aiuto a chi è in difficoltà. Da qui nasce l’idea di questo progetto”.
Progetto che è stato presentato martedì 13 luglio presso la sede di Caritas Diocesana nel corso della cena con i soci del Rotary Club Rimini Riviera preparata dallo chef di ChiamaCucina (e volontario Caritas) Alessandro Garattoni.
La serata conviviale è stata un momento importante per condividere il servizio svolto dall’associazione e il valore di queste iniziative. Oltre al direttore di Caritas Diocesana Mario Galasso e ai membri del Rotary erano presenti anche il Vescovo di Rimini mons. Francesco Lambiasi, Isabella Mancino, operatrice Caritas che ha sintetizzato il “Rapporto sulle Povertà” 2021 e l’attrice Alessia Canducci, che ha dato voce alle persone che si rivolgono alla Caritas. La cella che da Rotary arriverà in dono, consentirà a Caritas Diocesana di triplicare la capacità di stoccaggio del cibo che viene offerto all’associazione e la conseguente ridistribuzione alle persone più in difficoltà.
Sono stati 4.368 i nuclei famigliari incontrati nel 2020 dalle 54 Caritas parrocchiali, con una quota di italiani cresciuta in 10 anni dal 20 al 44%; 135mila i pasti distribuiti nel 2020 contro i 95mila del 2019. Un anno, quello scorso, che ha stravolto le modalità di assistenza ai bisogni emersi e che ha visto anche la partecipazione e l’aiuto di tanti nuovi volontari e benefattori.
“Quando qualche mese fa sono venuto a trovare Mario Galasso – ha aggiunto Alessandrini – ho avuto la possibilità di vedere di persona il grande impegno quotidiano della Caritas che non si ferma mai. Sono contento perché ci avete permesso di fare un piccolo pezzo di strada assieme, col finanziamento di questa piccola cella frigorifera che aumenterà la possibilità di aiutare di Caritas.
Ma oltre a questo è importante anche aumentare la consapevolezza del nostro territorio sui problemi della nostra società e sul lavoro di Caritas, e questo lo faremo a dicembre, domenica 12, alle 18.30, con un concerto d’organo nella chiesa dei Servi, e altre attività che stiamo preparando per fare arrivare questo messaggio di condivisione all’interno delle scuole”.
“Il Rotary da oltre 120 anni nel mondo, e da 40 anni nel caso del Club Rimini Riviera, ascolta i bisogni del territorio e si attiva tramite i Soci per rispondere adeguatamente. La terribile pandemia ha generato nel riminese una quantità enorme di disagi sociali ed economici, moltiplicando anche il numero di persone in difficoltà nel disporre di un pasto. Il nostro service vuol dare un sostegno alla risposta che la Caritas offre con enorme generosità umana e nel concreto assistere un sempre più vasto numero di persone”.
“Non ci limiteremo – ha concluso il presidente del Rotary – al finanziamento, che comunque è fondamentale, ma porteremo questa opera di condivisione anche all’interno del club. Il motto del Rotary International di quest’anno è: servire per cambiare le vite. Voi lo fate sempre, quest’anno proviamo anche noi”.
L’importanza della comunità, di un lavoro corale da parte di tutti gli attori della società è stato ripreso anche durante il discorso di Mario Galasso.
“La Caritas è la casa della comunità, la casa di tutti – ha detto – più riusciamo ad essere aperti a tutti, più siamo Caritas. L’accoglienza è ciò che ci deve distinguere, perché vanno bene i progetti, ma è importante che ci conosciamo. Oggi siamo qui tutti insieme a ritessere questa comunità. Vedo persone che conosco, tanti amici che hanno seguito percorsi diversi, strade che si sono spezzate per lungo tempo e che ora si ricongiungono e fanno comunità”.
“Ringraziamo Rotary Rimini Riviera per il dono e soprattutto per il percorso che il club intende costruire: non si accontenta ‘solo’ di regalare la nuova cella ma vuole conoscere in maniera più approfondita la realtà della Caritas, le persone che incontra, i servizi che eroga”, ha concluso Galasso.
Il discorso del Vescovo è invece partito da un’etimologia, quella della parola caro, cara, da cui deriva Caritas.
“I latini dicevano carus ubi care: una cosa è cara quando manca. E questo vale anche per le persone. Per questo è bello, questa sera, questo nostro incontro, questo segno di fiducia, di speranza, questo mangiare assieme. Era una cosa che ci mancava e la sentiamo ancora più cara”.