C’è chi regala mascherine, e chi fa donazioni. Chi dona caffè e chi sostiene economicamente i più poveri.
Sono tanti i modi di regalare aiuto al tempo di Coronavirus, in lungo e in largo nella provincia di Rimini. Sono una risposta della società civile all’emergenza che stiamo vivendo: una risposta quotidiana, piccola ma umanamente efficace.
Il Consorzio dei carrozzieri di Rimini e San Marino, ad esempio, ha deciso che neanche un centesimo delle risorse dell’associazione, quest’anno, poteva essere speso per fare festa. La “comunità” composta da oltre 70 piccole imprese che “si prendono cura delle automobili”, ha devoluto 3.500 euro all’ospedale Infermi di Rimini con una donazione alla ASL della Romagna, e 1.500,00 € all’ospedale di Stato della Repubblica di San Marino con una donazione all’ISS del Titano. “Lavoriamo in silenzio, spesso oltre le 8 ore e raramente chiediamo aiuto; di solito lo diamo. Adesso è arrivata l’epidemia da Coronavirus e il mondo è cambiato. Nessuno corre, nessuno supera il ‘limite’. Forse andavamo troppo forte, forse era bene rallentare. Lo abbiamo capito tutti … e ‘stiamo a casa’… – dice il CdA dei carrozzieri – La generosità, la responsabilità, la passione e l’amore che muovono il nostro lavoro dovevano essere orientati verso chi si prende cura di noi”.
A Morciano, Casa Optima – Mec3 ha deciso di donare alla comunità 1.000 mascherine come gesto di solidarietà di fronte all’emergenza Coronavirus. La consegna sarà effettuata alla Pro Loco che procederà, attraverso i propri volontari, a recapitare porta a porta le mascherine alle famiglie morcianesi. Donazioni simili sono in programma in tutti i Comuni in cui sono presenti le sedi produttive dell’azienda, incluso San Clemente. “Con la partecipazione a questa iniziativa – spiegano da Casa Optima Mec3 – abbiamo voluto confermare la nostra vicinanza a tutta la popolazione di Morciano in questo momento di grave difficoltà per ognuno”. “Sono particolarmente contento – afferma il sindaco di Morciano Giorgio Ciotti – nel verificare che le aziende del nostro territorio, pur nella difficoltà del momento, fanno della solidarietà un punto di riferimento importante”. Queste 1.000 mascherine si aggiungono alle 2.000 in corso di distribuzione e donate da Marco Fusco. Le mascherine saranno inserite all’interno della buchetta delle lettere. I volontari suoneranno al campanello solo per avvisare dell’avvenuta consegna.
Visiere protettive agli operatori del 118. Sono quelle donate da La Scarpa & Co. e Ballo Da Sola di Fabrizio ed Emanuele Pavani agli operatori della Croce Verde Novafeltria in servizio al 118.
Un gesto gratuito, piccolo e importante al tempo stesso, una bella storia è quella della Olivieri Srl, importante ditta riminese attiva sul mercato nazionale ed internazionale nella produzione di mobili (in questi giorni chiusa): ha donato alcune confezioni di mascherine di protezione FFP2 al CSR – Consorzio Sociale Romagnolo, un consorzio di cooperative sociali attivo su tutto il territorio romagnolo. Le mascherine sono state distribuite ai lavoratori della Cooperativa New Horizon, della
Cooperativa Cento Fiori e della Coop 134. “Siamo rimasti molto colpiti da questo gesto inatteso quanto gradito – racconta Carlo Urbinati, Vice Presidente del Consorzio Sociale Romagnolo – e non appena abbiamo avuto questo ‘tesoro’ tra le mani abbiamo pensato di destinarlo ad alcune delle nostre cooperative con maggiori necessità.
Questo è anche un riconoscimento per il grande lavoro che i nostri operatori stanno portando avanti, impegnati per tenere aperte le comunità terapeutiche, o per svolgere attività essenziali quali la raccolta dei rifiuti, la pulizia delle strade, le disinfezioni e sanificazioni egli ambienti lavorativi, solo per citare alcuni servizi sul nostro territorio”.
Questo è il periodo delle uova pasquali. E’ il periodo delle Uovo di Pasqua di Ail Rimini. Quest’anno, però, l’Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma ONLUS di Rimini dona le uova di Pasqua agli operatori sanitari dei reparti Covid. “Abbiamo deciso di donare le nostre uova a tutti gli operatori (medici, infermieri, OSS) dei reparti Covid in segno di vicinanza e di riconoscenza per il grande lavoro che stanno facendo in questi giorni così particolari per tutti” spiega Eduardo Pinto, presidente di AIL Rimini ODV (nella foto).
L’Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma ONLUS è da sempre molto vicina ai reparti di Pneumologia e Rianimazione.
“I pazienti che noi vediamo sono le persone più deboli, che potrebbero aver bisogno sia di Pneumologia che Rianimazione. La situazione creatasi a causa del Covid-19 è problematica per tutti, per i nostri pazienti in modo particolare. L’AIL sente quindi il dovere di dare una mano a reparti che ci sono così vicini: ho messo subito a disposizione la mia organizzazione per fare da collettore per una raccolta fondi per “Emergenza Coronavirus Pneumologia”, seguendo le richieste del dottor Luigi Lazzari, direttore dell’U.O. Pneumologia dell’ospedale di Riccione. Alla raccolta ha partecipato in maniera attiva anche Club 41. Sono già stati acquistati i primi 40 pulsossimetri, prossimamente ne acquisteremo altri 40 perché è stato allestito un altro piano all’ospedale “Ceccarini”. Mi sto occupando personalmente degli acquisti perché il vero problema è la difficoltà nel reperimento delle apparecchiature mediche, che richiede molto tempo. In questo modo diamo sollievo a chi in questo momento non può dedicarsi ad altro che a prendersi cura dei pazienti affetti da Covid”.
Ma la raccolta di AIL Rimini ODV e Club 41 è finalizzata anche al post-ricovero e a salvaguardare gli operatori sanitari. “Grazie ai fondi da noi stanziati e ai soldi raccolti abbiamo ordinato anche presidi per la riabilitazione polmonare dei pazienti dimessi, che dopo questa infezione necessitano di ulteriori cure riabilitative. Inoltre abbiamo acquistato e consegnato maschere protettive per il personale medico e paramedico e siamo alla ricerca di tute protettive speciali per il personale, che va assolutamente salvaguardato. Il tunnel è molto lungo, non si vede mai la fine, e bisogna pensare non solo al presente ma anche al dopo perché oggi si segue l’onda emotiva, ma domani le sale di rianimazione saranno ancora piene di persone e ci sarà ancora bisogno di questi presidi”.
Per l’“Emergenza Coronavirus Pneumologia” sono stati finora raccolti circa 60mila euro, “ma – assicura Pinto – la raccolta continua”.
(t.c.)