La fiscofobia degli ultimi tempi sta dando vita di tanto in tanto a convinzioni più o meno fondate, spesso al limite della leggenda metropolitana. Chi non ha mai sentito parlare prima dell’estate della ricerca da parte delle Fiamme Gialle di una struttura dove ospitare truppe tra le 200 e le 2000 unità per un assalto allo scontrino senza precedenti, stile sbarco in Normandia? Il redditest fiscale fai da te, invece, per qualcuno altro non sarebbe che un escamotage per raccogliere di soppiatto autodenunce spiando i pc, un po’ come il questionario sugli aerei diretti in USA dove si chiede gentilmente di far sapere se si è intenzionati ad attentare al presidente o alla nazione. Oggi si sta diffondendo anche una voce che invita a non depositare in banca somme ricevute in regalo per Natale, ma tenerle per le spese in modo da non doverne casomai rispondere. Realtà o psicosi? Evidentemente di timori ne aveva pochi quel ristoratore palermitano che per due anni ha dichiarato un reddito di un euro nascondendo ricavi per oltre un milione e guidando disinvolto la sua Porsche Cayenne Turbo. E poi ce la prendiamo coi cinquemila euro dei nostri bagnini…
Facciano giustamente i loro controlli le autorità fiscali. Ma forse prima di arrivare alla nonnina che regala al nipotino la busta con le cinquanta euro, di pesci grossi da pescare ne son rimasti ancora parecchi.