Tutti insieme Indipendente Mente

    Si chiama “Indipendente Mente”, ed è un progetto partito nel febbraio 2007 grazie alla collaborazione tra Ausl e “Crescere Insieme”.
    È stato denominato anche Sono un grande, e l’idea di base, il percorso per conquistare l’autonomia, è stata subito accolta con soddisfazione dai genitori dei ragazzi con la sindrome di Down: tutti pronti ad affrontare e superare le difficoltà di diventare adulti dei propri figli.
    “Il range di età dei partecipanti a questa iniziativa va dai 16 ai 26 anni, momento in cui si cerca maggiormente l’identificazione con il coetaneo e si sente la necessità di separarsi dalla figura genitoriale – spiega Maria Sintica Pagliarani, educatrice che collabora con le associazioni alla realizzazione del progetto – frasi del tipo diventare grandi; fare da soli; essere di aiuto in casa; pretendere che gli altri ci trattino da adulti; organizzarci il nostro tempo libero; chiedere aiuto quando siamo in difficoltà, sono il leitmotiv dei nostri incontri e li hanno aiutati a pensarsi adulti, autonomi e responsabili”.

    L’autonomia
    Il problema di base è che molto spesso i ragazzi si sentono in grado di affrontare la quotidianità (fare la spesa, comperare un giornale, prendere un autobus, etc.), perché abituati a vivere queste situazioni molto frequentemente, ma sempre accompagnati.
    “Se lasciati soli, però, si rendono conto che in realtà non sono riusciti a memorizzare gli step di quella determinata azione. Così insieme ci organizziamo e troviamo semplici escamotages: per chi ha difficoltà di memorizzazione viene stilata una lista di step da poter consultare in ogni momento; a chi ha difficoltà di orientamento viene spiegato come consultare una cartina della città sulla quale precedentemente sono stati evidenziati i punti di riferimento conosciuti dal ragazzo; nel conteggio del denaro insegniamo a riconoscere la moneta o la banconota più alta del prezzo del prodotto da acquistare. La prima cosa che chiediamo ad ogni partecipante è di imparare, con l’aiuto degli educatori, a raggiungere la sede del gruppo da soli. E finora tutti ci sono riusciti! Questa richiesta ha come secondo fine il far sentire i nostri incontri come una cosa del tutto personale e privata”.

    La sessualità
    Insieme ai ragazzi, inoltre, è stato affrontato anche il tema della sessualità visto che ne sentivano l’esigenza.
    “Partendo dalle parole che di solito sentono pronunciare dai coetanei e che sono di dominio pubblico, le abbiamo spiegate loro attraverso illustrazioni e materiale procurato attraverso l’Associazione Italiana Persone Down di Roma. Nei giorni successivi abbiamo ricevuto molte telefonate da parte dei genitori che hanno raccontato di avere avuto subito riscontri positivi: le effusioni eccessive dei loro figli sono notevolmente diminuite”.
    “Indipendente Mente” conta, nella zona di Rimini, un totale di 11 ragazzi, da sommare agli 8 del nuovo gruppo di Riccione, sorto a ottobre. In poco più di un anno, il progetto ha iniziato ad essere visibile e conosciuto sia dal territorio di Rimini, sia all’interno delle associazioni; per questo motivo le richieste sono aumentate tanto da aver raggiunto un numero consistente di partecipanti: 25 ragazzi divisi in due gruppi.
    Non è facile imparare a diventare protagonisti della propria vita, di punto in bianco e in età adulta, ma i ragazzi del gruppo “lavoro sulle autonomie” ci stanno riuscendo perché la voglia di crescere è maggiore della fatica e, soprattutto, perché hanno capito che insieme è più semplice affrontare le difficoltà.

    Matteo Peppucci