Sabato pomeriggio. Sono circa le 16.55. Sulle tribune del “Neri” si discute dello 0-2 con cui i biancorossi sono andati negli spogliatoi. La tensione è alta. Chi vorrebbe la testa di Selighini, chi vorrebbe quella di alcuni giocatori. Poi, all’improvviso, un applauso. Lungo. Sincero. Fragoroso. “La Primavera del Rimini ha battuto a Milano il Milan”. Unico momento di gioia di un sabato altrimenti da cancellare. Ma chi conosce bene le cose dei baby biancorossi, sapeva che proprio alla vigilia della gara con il Diavolo, Gianluca Righetti aveva fatto una previsione: “noi andiamo là e vinciamo”. Della serie: detto, fatto. Una vittoria, la quarta consecutiva, firmata da Alessandro Marchi (Nella foto che consente al Rimini di rimanere al secondo posto in classifica a un solo punto dall’Inter campione d’Italia. Insomma, ce ne sarebbe di che essere contenti. E, invece, l’allenatore biancorosso riesce a trovare il pelo nell’uovo.
“Eravamo partiti molto bene – ricorda – hiudendogli tutti gli spazi e ripartendo palla al piede. Fino al gol di Alessandro abbiamo sfruttato tutto il campo, svariando il gioco e cercando anche la profondità. Dopo il gol, però, ci siamo come spenti. È venuta fuori la paura di avere davanti il Milan. Un timore reverenziale che non aveva motivo di esserci, visto che fino a quel punto, il Milan, sembravamo noi”.
Dal Milan al Vicenza.
“Un’altra brutta gatta da pelare. Arrivano da un 3-1 esterno sul campo di Mantova e perciò saranno gasatissimi. Ma come ho sempre detto, se noi giochiamo come sappiamo non temiamo nessuno”.
Francesco Barone