Buongiorno, quanto dista il centro storico? Wie weit ist das Stadtzentrum? Quali sono i vostri prodotti tipici? Quels sont vos produits typiques?. Con oltre 3 milioni di presenze ogni anno in tutta la provincia di Rimini, in tanti hanno bisogno di informazioni su come muoversi lungo la costa, cosa visitare, come accedere a parchi tematici, spettacoli, mostre… E così gli uffici di informazione turistica assumono un ruolo essenziale, non solo nella stagione estiva, ma anche in quella invernale, grazie alla destagionalizzazione in atto da anni da parte del settore fieristico-congressuale.
Se è vero che la maggioranza dei turisti si informa prima di partire su internet circa cosa visitare in vacanza (ne abbiamo parlato più volte su TRE), è pur vero che un supporto efficiente in loco, rispetto ad una fredda pagina web, permetterebbe al territorio di promuovere in maniera più efficace le proprie tipicità storiche, artigianali ed enogastronomiche, oltre a rendere più funzionale il soggiorno dei suoi ospiti.
Il tour. Per capire a che punto siamo, ci siamo finti per un giorno turisti e abbiamo visitato i principali IAT di Rimini e Riccione. La situazione che ci siamo trovati di fronte è analoga in tutti i centri. Fermi ai volantini. Gli spazi sono ancora prevalentemente fatti di carta. Dépliant infilati nei cassetti, appoggiati sui banconi, sfogliati dagli operatori di fronte ai viandanti. In italiano, russo, tedesco, inglese. Come negli anni antecedenti Windows 95, le nozioni sulla rocca di San Leo o sugli scivoli di Aquafan vengono dispensate ai turisti attraverso due-tre righe scritte su un pieghevole policromo che riempirà presto i bidoni della città. Tutta Rimini in un A6… che è la metà della metà di un foglio da fax. Altro che Lonely Planet; sulle mappe consegnate gratuitamente allo sportello, il Tempio Malatestiano è riassunto in sei righe. Povero Leon Battista Alberti! A saperlo prima sarebbe ricorso a meno artifizi architettonici!
C’è da dire, però, che al vecchiume dell’apparato d’accoglienza, il personale in servizio risponde con grande professionalità. Abbiamo interpellato diversi dipendenti fra i vari uffici e a nessuno mancano competenza e simpatia, condite da una certa dimestichezza con le lingue straniere. Se il software (il contenuto) funziona, perché non investire nell’hardware (la struttura)?
Guardando all’estero. A Manchester c’è lo IAT del futuro. È stato affidato a dei designer dell’interattività l’allestimento degli interni del Visitor Information Center. Mappe digitali consentono agli ospiti di “leggere” il territorio a seconda dei propri interessi e scegliere cosa visitare. A Lisbona le informazioni sul luogo raggiungono il turista sul telefono mentre cammina; basta fotografare le decorazioni sui marciapiedi disegnate a mo’ di codice QR per accedere a contenuti web che raccontano la città. Barcellona ha da poco inaugurato una Oficina de Turisme in pieno centro; una casa del patrimonio catalano – metà ufficio informazione e metà museo – in cui il turista può farsi un’idea della complessità culturale dell’area e pianificare le proprie visite. Grande spazio viene riservato alla vendita di prodotti tipici artigianali e agro-alimentari (con tanto di ristorante) e alla promozione dell’entroterra.
Anche a Rimini qualcosa si muove. Il Visitor Center di Corso d’Augusto, da poco inaugurato e dal titolo A Rimini Caput Viarum, è un eccellente spazio interattivo che invoglia il turista a conoscere la Rimini romana grazie ad un’installazione che mescola l’interattività all’archeologia, con contenuti trasferibili al proprio smartphone. Un modo per dimostrare, soprattutto a chi crede che il centro città sia il Grand Hotel, che a Rimini, oltre alla cabina in spiaggia, c’è di più. Ora la speranza è che altri uffici turistici, specie i più centrali come quelli di Piazzale Fellini nel capoluogo e di Piazzale Ceccarini nella Perla Verde, adottino un modello innovativo per raccontare la complessità del territorio e promuovere le sue eccellenze, in particolare allacciandosi alla collina, da troppo tempo relegata a meta da visite in giornata quando sulla costa non batte il sole.
Mirco Paganelli