In attesa dei dati ufficiali, le testimonianze dei lavoratori raccontano una stagione in salita. Pesano i rincari generalizzati e l’alluvione
Settembre. Comincia la scuola, finiscono le vacanze, le giornate si accorciano e si torna alla routine quotidiana. E, per un territorio come Rimini, cala il sipario sulla stagione turistica, dando il via al tempo dei bilanci. È il momento di fare il punto su una stagione certamente complicata, partita in gran ritardo a causa della drammatica alluvione dello scorso maggio e sviluppatasi in un contesto di generale aumento del costo della vita, che ha pesato sulle tasche della maggior parte dei turisti. Com’è andata, dunque, la stagione 2023 nel Riminese? Per fare il punto in modo preciso e oggettivo occorrerà aspettare ancora un po’ di tempo, in attesa che vengano pubblicati i dati ufficiali e le relative analisi e dichiarazioni da parte di enti, istituzioni e rappresentanti di categoria. Ma gli operatori economici, che in questi giorni cominciano gradualmente a rallentare i ritmi in vista dello stop invernale, sono già in grado di dare un giudizio sull’estate 2023, secondo la propria percezione ed esperienza.
Stagione complicata
Occorre partire da un elemento chiaro: non è stata una stagione normale. Come già accennato, l’estate 2023 di Rimini (e non solo) è partita subito in salita, a causa di un evento naturale del tutto fuori dall’ordinario e di una pressione economica sulle tasche degli italiani in costante e sensibile aumento.
Elementi che inevitabilmente si riflettono sul turismo. “ C’è una difficoltà evidente degli italiani, che di fronte alla spesa per la vacanza fanno valutazioni nuove: la benzina, il mutuo, gli effetti dell’inflazione sono pesanti fardelli sul bilancio familiare e l’estate registra cali pesanti per tutta l’offerta balneare nazionale. sottolineava a inizio mese in una nota Fabrizio Piccioni, sindaco di Misano Adriatico – Un quadro nazionale che si ripercuote anche sulla nostra Riviera. Nonostante una flessione, teniamo grazie ad una organizzazione dell’accoglienza sempre competitiva e ai tanti eventi che animano il territorio”. Uno scenario tutt’altro che semplice, dunque, confermato
anche dagli operatori di diverse categorie. “ Eravamo partiti con un certo ottimismo, forti del fatto che la stagione dell’anno scorso era andata piuttosto bene. – è il punto di vista di Lorena Bianchi, dell’Hotel Bahama di Rimini – Invece le difficoltà si sono viste fin da subito a causa dell’alluvione e, di conseguenza, della cattiva pubblicità che ci è stata fatta dai media stranieri. Il clima di giugno, poi, non ha aiutato, facendo relativamente freddo fino alla metà del mese. Un inizio di stagione, quindi, sottotono, che poi si è ripresa a luglio, per poi deludere davvero ad agosto: nonostante ci fossero tutte le condizioni ottimali, infatti, i turisti sono mancati. Soprattutto gli italiani, con circa 400 presenze in meno rispetto all’anno scorso.
Turismo prevalentemente straniero, dunque, (soprattutto dall’est e nord Europa), ma comunque in generale flessione
Settembre,tutto sommato, è in linea con gli altri anni: il calo più importante rimane quello di agosto, motivo per cui ipotizziamo che la causa principale siano i rincari, che mettono in difficoltà i turisti in alta stagione e con i prezzi più elevati”. La stessa situazione, con un accento sull’impatto positivo degli eventi in Riviera, è quella descritta da Giovanni Mazzoccoli, che gestisce il Blue Bar (e gelateria) a San Giuliano. “ L’alluvione ha avuto un grande impatto, ma anche se lentamente la stagione ha avuto una ripresa. – le sue parole – Soprattutto grazie agli eventi: mi riferisco in particolare al concerto di Vasco Rossi, a inizio giugno, che ha portato tanto movimento in città in un momento difficile, per poi proseguire nei mesi successivi con eventi sportivi, fieristici e di spettacolo. In sintesi, però, guardando alla mia esperienza, si è trattato di una stagione che una volta ripresa, nonostante ci fossero tutte le carte in regola per fare bene, non ha raggiunto i risultati degli anni precedenti, anche successivi alla pandemia”. Anche in questo caso, il turista italiano è il grande assente. “ Pochi gli italiani quest’anno (in percentuale). Abbiamo assistito a flussi maggiormente stranieri, legati soprattutto ai tedeschi ma, anche in questo caso, in flessione rispetto al passato”.
“Annata buona, ma poteva essere eccezionale”
Sempre ragionando nell’attesa di dati e analisi ufficiali, la situazione percepita è in linea con quanto detto anche per i ristoranti, seppur con andamento più costante. “ Non c’è stato il consueto picco di turismo che ci aspettavamo, per le note difficoltà che la Romagna ha dovuto affrontare in questi mesi. – spiega Maurizio
De Luca, del ristorante Lo Zodiaco di Rivazzurra – Però, guardando la situazione nel complesso, siamo riusciti a rimanere sui numeri dello scorso anno. Va detto, però, che rimaniamo al di sotto di quanto ci si poteva aspettare, visto che questo doveva essere l’anno di ripresa definitiva dopo la pandemia. Senza l’alluvione e fattori come i rincari, questo poteva essere un anno non solo buono, ma eccezionale”. Non certo un disastro, insomma, ma tante difficoltà. Si poteva fare benissimo, si è fatto “solo” bene. Basterà? A dirlo saranno i numeri.