Riusciranno i liceali dell’Einstein a sorpassare i cugini del Serpieri? Greco e latino continueranno ad esercitare lo stesso attuale fascino? L’offerta formativa delle scuole non statali guadagnerà ulteriori simpatie?
Il responso è alle porte: il 26 marzo è scaduto il termine per l’iscrizione alle scuole secondarie di II grado, quelle che nel lessico comune si chiamano ancora superiori. Una scelta che ha chiamato in causa circa 3mila ragazzi di Rimini e provincia (2.997 per l’esattezza). Di questi, 2.689 arrivano dalle scuole statali, mentre i restanti 208 frequentano le tre scuole non statali (Maestre Pie dell’Addolorata e W. Spallanzani a Rimini, Maestre Pie S. Filomena a San Giovanni).
Una data insolita, quella di fine marzo, per l’iscrizione: una proroga dettata dal pieno avvio della “Riforma Gelmini”. Per molti dirigenti scolastici il tempo “regalato” agli istituti è stato troppo breve, per applicare i cambiamenti in atto. Per altri più che di riforma si deve parlare di riorganizzazione. La confusione ha certamente fatto capolino, in queste settimane di offerta formativa e open day, ma in linea di massima le 22 scuole superiori del territorio si sono organizzate. E adesso atendono di vedere i risultati della loro campagna “acquisti”.
Nel 2009 i più gettonati furono i licei, guidati dal Classico Psicopedagogico Cesare-Valgimigli: 383 studenti scelsero di “spalmarsi” tra Classico (129), Scienze della Formazione (388), Scienze Sociali (78) e Linguistico (88). Piazza d’onore per il Serpieri con 315 “primini” divisi quasi equamente tra Artistico (140) e Scientifico (175). Sul gradino più basso del podio si è issato invece l’Einstein, opzione per 285 ragazzi.
Non se la passano male gli istituti tecnici: l’ITIS Da Vinci di Rimini ha raccolto il conenso di 209 ragazzi, mentre a quello per il turismo M. Polo si sono iscritti 207 giovani. 189 hanno optato per il Valturio. Istituto d’Arte Fellini, Ipsia Alberti e Einaudi chiudono la fila, rispettivamente con 79, 81 e 98 preferenze.
Il preside dell’Einaudi spiega che le novità del prossimo anno.
“Non più triennio più biennio, ma due anni più due più uno. – precisa Ivano Tommassoni – I primi due comuni, gli altri due per la professione, e l’ultimo per il diploma. Che, però, si otterrà ancora dopo il terzo anno, spezzando il secondo biennio. Questa struttura porterà, in futuro, dal trienno professionale al quadriennio professionale, ma per il momento il diploma sarà ancora dopo tre anni”.
Mentre, infatti il diploma del quinto anno è equipollente a qualsiasi maturità e dipende direttamente dal Ministero, il diploma professionale del terzo anno fa capo alla Regione e la scuola, in accordo con questa, può proporre dei corsi.
Tra le scuole superiori non statali, il primato di iscrizioni lo deteneva il classico Alighieri, scelto nel 2009 da 48 ragazzi. Anche il liceo della Comunicazione, però, ha fatto una bella figura con 40 iscritti alla prima classe. Dai dati dalla Provincia di Rimini, non risulta invece alcun iscritto alla prima classe dei corsi serali, che pure contano 382 iscritti (dalla seconda alla quinta) spalmati in sei scuole.
P. Guiducci / S. Rossini