Con i suoi 1250 studenti, 59 classi e 150 professori, il Liceo Scientifico “Alessandro Serpieri” rimane ancora oggi un importante punto di riferimento per l’istruzione secondaria superiore della città di Rimini. Fondato nel 1923 diviene da subito uno degli istituti più frequentati della Romagna richiamando non solo studenti locali, ma anche provenienti dall’area di Pesaro. La prima sede a palazzo degli Agostiniani, è stata poi lasciata nel 1962 con il trasferimento nella nuova sede in via dell’Albero. Dal 2003 la nuova sede si trova al Centro Studi di Viserba. Dagli anni ’90 iniziano le sperimentazioni attivando il P.N.I. – Piano Nazionale di Informatica e il linguistico, con doppia lingua straniera. Dall’anno scolastico 1998/99 si annette al Serpieri anche il Liceo Artistico Statale, articolato in Arti figurative e Architettura e ambiente. A seguire, dal 2010 l’offerta formativa del liceo viene arricchita dall’indirizzo Scienze Applicate, dove è previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, seguito poi dall’indirizzo sportivo attivato nel 2014. “Abbiamo sempre cercato di rimanere una scuola tradizionale, su cui si possa fare affidamento, ma allo stesso tempo abbiamo cercato di rimanere in contatto con le nuove realtà per offrire novità importanti sempre maggiori agli studenti del nostro territorio” racconta il preside Francesco Tafuro.
Liceo sportivo
L’indirizzo sportivo, è un percorso ministeriale, e come tale, è vincolato all’attivazione di un solo percorso all’interno di una unica provincia. Le richieste sono molto alte e per una sperimentazione così particolare non vi è differenza sostanziale tra il quantitativo di richieste maschili e femminili. Alle tre ore istituzionali di educazione fisica, si aggiungono altre tre ore dove si svolgono discipline sportive diversificate. “Analogamente a quanto avviene nell’Opzione delle scienze applicate – spiega il preside – non è previsto l’insegnamento obbligatorio della lingua latina e viene ridotto di un’ora settimanale l’insegnamento della filosofia. Anche storia dell’arte viene eliminata dal piano di studi”. Le ore che vengono, quindi, recuperate sono utilizzate per l’inserimento degli insegnamenti obbligatori di Diritto ed economia dello sport e Discipline sportive. Le discipline sportive che vengono inserite sono sempre maggiori: pallacanestro e pallavolo che vengono svolte all’interno degli edifici scolastici, vela, frisbee, ippica, ma anche ore di ginnastica artistica che vengono svolte con la partecipazione della società sportiva delle Celle in via Euterpe. “Ci sono tantissime richieste e proprio perché c’è un’unica sezione, molti ne rimangono fuori. Anche perché questo indirizzo non mira solo ad insegnare e far conoscere diversi sport, ma anche a creare dei futuri manager di impianti sportivi comunali, statali o privati, che possano rimettere in sesto e far migliorare le realtà esistenti”.
Laboratori
Di laboratori ce ne sono diversi e fanno parte di una lunga tradizione di sperimentazioni. Il liceo artistico per esempio ha 4 laboratori di discipline pittoriche, 3 di scultura e 2 di architettura Il liceo scientifico invece ha un laboratorio di fisica e uno di chimica e un altro di discipline informatiche. “Inoltre abbiamo anche un museo di fisica che è possibile vedere lungo il corridoio e mostra gli strumenti che sono stati usati e analizzati nel corso degli anni. Alcuni funzionano ancora ma non sono utilizzabili perché non sono più a norma. Gli strumenti e i materiali che sono a norma e che funzionano ancora, possono ancora essere utilizzati dai ragazzi”. Un problema però riguarda tutti gli altri laboratori che non sono canonici e che riguardano delle nuove sperimentazioni, quelli ricreativi. Qui la complicazione risiede nel fatto che la scuola non ha molti spazi da mettere a disposizione in maniera permanente e ci si sposta, se si riesce, di aula in aula nel momento del bisogno.
Autonomia dei ragazzi
La scuola ha una grande tradizione di autonomia scolastica, dovuta all’abitudine dei ragazzi di poter ritagliare in libertà dei momenti ricreativi e dei corsi artistici o sportivi. “I ragazzi stessi in questa scuola si attivano per organizzare corsi e attività. – racconta il preside Tafuro – A parte il teatro che c’è sempre stato e facciamo due rappresentazioni teatrali l’anno, è importante spiegare come funziona l’autonomia dei ragazzi, perché è una caratteristica di questa scuola della quale sono molto orgoglioso”. I ragazzi infatti negli anni hanno organizzato corsi di lingue straniere, corsi di danza e corsi di informatica, sempre per rimanere aggiornati con i cambiamenti del mondo esterno. “Sono loro che organizzano questi corsi dalla A alla Z e per quanto in nostro potere li facilitiamo il più possibile. Quest’anno c’è stato il corso di russo e poi il corso di Hip Hop. Ma non solo. Ci sono stati anche corsi applicativi di informatica a livello professionalizzante come il corso di Autocad”.
La Palestra, gli edifici e l’opinione dei ragazzi
I rappresentanti degli studenti Irene Giorgetti e Federico Palmisano, rispettivamente per il Liceo Artistico e Scientifico, raccontano di quanto siano soddisfatti della scuola a livello umano. “C’è un ottimo rapporto con i professori, si viene a scuola con la voglia di esserci” – spiega Irene, e Federico aggiunge – “Mi sento libero, non ho paura dei miei professori. Li rispetto ma so che posso rivolgermi a loro per qualsiasi cosa”. I ragazzi poi, decidono di propria iniziativa di accompagnarmi all’interno di ogni edificio per mostrarmi la realtà del liceo. Spazi puliti, certamente, ma decadenti nonostante siano di costruzione abbastanza recente (2003). Intonaco che cade dal soffitto nella struttura principale e i banchi in alcune aule sono lontani dalle finestre perché sono pericolanti. “È passata la circolare 249, che è anche presente sul sito, che avverte di stare lontani dalle finestre. Ogni tanto vengono a sistemare ma è sempre una toppa, su toppa, su toppa…”, dicono i ragazzi. La parte dell’artistico infatti, ha molte finestre rotte, senza tapparelle e muri crepati dalle infiltrazioni. Nella parte dei container del Liceo Scientifico invece, nonostante sembri una situazione precaria, si sta meglio. “Qui in realtà ci accontentiamo, almeno non ci crollano addosso i muri”. E poi, l’ulteriore tasto dolente: la palestra. Qui, incontriamo anche una professoressa che si unisce all’intervista. “Questa palestra riceve sistemazioni già dall’anno successivo alla sua costruzione. Inoltre l’acustica, sottoposta a controlli da esperti, è stata decretata inadeguata e troppo confusionaria. Invece di sistemare con dei pannelli che assorbono il rumore, ci hanno detto che ci avrebbero regalato dei tappi”. Mi accompagnano poi nel “Bunker” da loro chiamato così perché è un piccolo container adiacente alla palestra, prima utilizzato per i laboratori, ora adibito a palestra. “Queste però sono due aule, non sono palestre. Facciamo educazione fisica con i tappetini, pilates, yoga e c’è un tavolo da ping pong. Giocare con una palla sarebbe distruggere tutte le aule. – conclude la professoressa – In fin dei conti il problema principale è proprio il fatto che questi edifici non vengono progettati con una palestra”. “È vero la palestra è stracarica e spesso dobbiamo usare delle palestre di altre scuole. Questa è una cosa da sistemare, perché è un tasto dolente”, conclude il preside.
Sara Ceccarelli