Ora è tutto scritto. Nero su bianco. Italia e San Marino hanno fatto pace. Dopo momenti di forte contrasto con tanto di “libro nero” aperto sulla pagina della Repubblica che ha praticamente messo in ginocchio gran parte delle aziende del Titano, oggi si respira un’aria nuova. Un’aria di rinnovata amicizia. Merito del doppio autografo lasciato presso il Ministero degli Affari Esteri da parte del Segretario Antonella Mularoni e del collega italiano, Giulio Terzi di Sant’Agata.
Ora, dopo la firma del Protocollo di Modifica della Convenzione del 21 marzo 2002 per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali, la speranza è che San Marino possa uscire al più presto dalla black list. In realtà non basta solo il via libera dell’Italia, ma serve l’ok dell’Ocse che, entro la fine dell’anno, darà vita alla fase due della sua indagine che riguarderà nel caso specifico la verifica sull’effettiva efficacia e sull’effettiva applicazione delle legislazioni poste in essere dal Titano e
relative allo scambio di informazioni.
Se tutto dovesse andare per il verso giusto, ben presto la Repubblica potrà guardare al futuro con un mezzo sorriso.
“È stata una giornata storica per il nostro Paese – ha sottolineato la Mularoni mentre faceva ritorno in Repubblica – la cordialità e i complimenti ricevuti dai colleghi italiani mi fanno ben sperare per il futuro”.
Contento per la pace tornata a regnare tra i due Paesi è anche Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini.
“La pace fiscale raggiunta formalmente tra l’Italia e la Repubblica di San Marino segna un momento fondamentale, che ha più di un effetto sul territorio riminese. Con la firma si chiude un periodo molto difficile in cui ragioni oggettive, legate alla necessità di moralizzare le storture storiche del sistema sammarinese, si sono sommate a una parossistica accelerazione da parte italiana, voluta in particolare dall’ex Ministro Tremonti, che ha messo a rischio il già faticoso processo avviato di emersione alla legalità del Titano con ricadute negative anche per le nostre imprese, i nostri lavoratori. Adesso in un quadro di rapporti fiscali più ‘normali’, anche per la provincia di Rimini sarà più semplice riprendere il filo dei discorsi e dell’integrazione tra i due territori, visto che partite strategiche devono essere al più presto definite”.
Francesco Barone