Trecentine e manoscritti, collezioni complete di riviste e libri unici. In quelle stanze c’è un patrimonio enorme, incalcolabile che ora diventa più pienamente patrimonio della città. E pensare che fino a qualche stagione fa era solamente la Biblioteca del Seminario…
La Biblioteca Diocesana “Emilio Biancheri” alza ufficialmente il sipario mercoledì 21 maggio, alle ore 16.30, con una presentazione pubblica. Alle 17, nell’aula magna dell’istituto Superiore di Scienze Religiose, il vescovo Lambiasi saluta gli ospiti, prima di cedere il passo a tre comunicazioni. La prima, del prof. Pier Giorgio Pasini, circa “la Biblioteca del Seminario dalle origini alla realtà attuale”; la seconda “La Biblioteca Diocesana E. Biancheri: struttura, articolazione, fruizione” è affidata al bibliotecario dott. Giampiero Lascaro; la terza ed ultima è tenuta dalla dott.ssa Maria Cecilia Antoni, e verte su “L’Archivio Diocesano G. Garampi”. Al termine visita guidata agli ambienti della Biblioteca e dell’Archivio Diocesano “Giuseppe Garampi”.
“Quando il vescovo mons. Emilio Biancheri costruì il nuovo edificio del Seminario a Covignano nel 1962, vi venne trasferita anche la Biblioteca. – spiega don Aldo Amati, che di questo ente è il Prefetto – Mons. Biancheri donò importanti collane ed enciclopedie e successivamente donò tutta la sua biblioteca privata, imitato in questo gesto da molti sacerdoti”. Il Vescovo Biancheri, insomma, ha spinto molto l’acceleratore sulla valenza della Biblioteca, per questo nel 1992 – nel decennale dalla sua scomparsa – è stata quasi naturale intitolare al presule la Biblioteca, che negli anni si arricchiva inoltre di decine di collezioni di riviste culturali.
Un altro passo importante, decisivo, è quello compiuto dal vescovo Mariano De Nicolò. Trasferendo il Seminario nella nuova sede nel sito dell’antica Abbazia di Scolca, volle dare un volto nuovo anche alla Biblioteca, per farne uno strumento di studio e di cultura aperto alla città. Un ente al servizio della formazione teologica ma anche dell’animazione culturale, della valorizzazione e del recupero del patrimonio artistico e religioso, “luogo di riferimento – si legge nel decreto vescovile del 9 marzo 2007 – per sostenere specifici progetti di ricerca nell’ambito della storia riminese, delle scienze teologiche e religiose, del rapporto tra arte e fede, a partire dal territorio stesso”
La Biblioteca Diocesana, ora aperta al pubblico, comprende sia il “fondo antico” sia quello “moderno”, e ad essa è annesso l’Archivio Diocesano, frutto dell’unificazione di diversi archivi.
Paolo Guiducci