Come si possa definire la “normale tollerabilità” del volume di uno spettacolo in strada non c’è scienza che possa definirlo.
La questione, come noto, è emersa nei giorni scorsi quando un noto e apprezzato busker locale ha fatto sapere di trovarsi a rischio per il regolamento di polizia urbana di Rimini che prevede oltre 500 euro di multa per l’uso di amplificatori in strada.
Paradosso ha voluto che, proprio nel giorno in cui su Facebook esplodeva la questione, in un festival di arte di strada di Rimini – tra tante gradevoli e divertenti esibizioni – ci fosse anche un artista straniero al quale qualcuno deve avere impropriamente spiegato che in Italia usare la parolaccia con la doppia zeta ogni due frasi fa riderissimo. Eccoli qua, i soliti bacchettoni. Eh no, caro signor polemista immaginario. Intanto si ricordi che il sottoscritto come molti riminesi ha affrontato con stile e compostezza il poster con pietra appesa agli attributi in bella mostra per mesi sul cantiere del teatro. È che quando il pubblico è fatto da bambini, con la “normale tollerabilità” c’è poco da scherzare. Magari, visto che tanto anche a ragionare in termini di emissione sonore si troverebbe da discutere, ragioniamo di decenza oltre che di decibel.
Il Caffè Scorretto di Maurizio Ceccarini