La Romagna è stata, da sempre, culla di uomini e donne d’arte e di passione. Giovanni Pascoli, Tonino Guerra, Federico Fellini (fino ad arrivare a Laura Pausini), sono persone che sono entrate a far parte del patrimonio culturale. Ma non ci sono solo volti noti, di alcune di quelle “celebrità” di altre epoche, non è rimasto che qualche scheggia del suo passaggio.
È il caso del violinista, compositore ed editore Carlo Tessarini. A riportare alla luce la sua storia ci hanno pensato Paola Besutti, docente di Musica e comunicazione , Roberto Giuliani, docente di Fonti e metodologie della ricerca musicologica e soprattutto Gianandrea Polazzi, docente di Pratica pianistica e di diritto e legislazione dello spettacolo.
Grazie alla Società italiana di musicologia (SidM) e al sostegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, i tre docenti hanno potuto condurre un lungo e intrigante viaggio nella vita e nell’arte del musicista riminese. Le loro fatiche si sono concretizzate nel libro Carlo Tessarini da Rimini. Violinista, compositore, editore nell’Europa del settecento (Ed. Libreria musicale italiana).
Durante le loro ricerche, i docenti, non sono riusciti a ritrovare l’atto di battesimo del Tessarini, ma grazie ad alcuni documenti rinvenuti nel riminese, si hanno notizie di quella che potrebbe essere stata la famiglia di origine dello stesso.
“Carlo, dalla chioma grigia e dallo sguardo vivace, pare quasi essersi divertito a occultare le proprie tracce, – scrivono Besutti e Polazzi nel primo capitolo del libro – costringendo i posteri, desiderosi di ricostruire la sua esistenza di virtuoso e di compositore, a cercarlo soprattutto nelle musiche, senza farsi sviare dalle banalità quotidiane”.
In realtà, infatti, gran parte della vita itinerante dell’artista sembra essersi dissolta nel nulla, non sono certe la date di nascita né di morte, dei luoghi in cui ha vissuto si hanno solo alcuni ritrovamenti lasciati da terzi, insomma tutta la sua intera vita rimane sospesa in una silenziosa “pausa musicale”. O forse il Tessarini voleva essere ricordato solo per la sua arte e la sua attività. La prima testimonianza certamente riferita a Tessarini si trova a Venezia. Il documento riporta che nel 1716 egli ricevette la nomina di maestro di violino. Tra i ventisei e i trent’anni la sua carriera professionale in laguna sembra aver percorso un’ascesa rapida e di spicco. Grazie ad alcuni frontespizi delle sue opere a stampa, sappiamo che il Tessarini fu “professore di violino della metropolitana di Urbino”. Ma egli sembra aver viaggiato in lungo e in largo per l’Europa, da Brno a Parigi, passando dall’Olanda e dall’Inghilterra.
A Tessarini dobbiamo ricondurre soprattutto la prima Grammatica di musica incisa in rame a sue spese, insieme ad altre opere prodotte in proprio. Non solo riguardanti il violino ma anche il basso, il flauto traverso e addirittura per insieme orchestrale. Gianandrea Polazzi racconta come è nata questa avventura con Tessarini.
Polazzi come è arrivato sulle tracce di questo musicista riminese?
“Grazie anche alle mie competenze sia musicali che legali, mi è capitato di imbattermi in figure di riminesi sconosciuti. Del Tessarini le notizie biografiche, però, erano pochissime. In seguito ad un incontro con un legale francese, anche lui diplomato in pianoforte, nel 1995, ricevetti da lui un fax con una partitura del Tessarini. L’incontro con questa musica mi coinvolse a tal punto da chiedermi che cosa potessi fare per riportare alla luce la figura di questo maestoso musicista. Mi resi conto che fino a quel momento, a causa delle scarsissime notizie in nostro possesso, non c’era stata una vera e propria ricerca sistematica, quindi per prima cosa cercai finanziamenti. L’allora presidente della fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Luciano Chicchi, ebbe la lungimiranza di credere nel progettò e finanziò la mia idea. Nel 1998, dopo essermi rivolto alla società italiana di musicologi, venni affiancato dai miei colleghi Besutti e Giuliani”.
Che cosa ha rappresentato per Lei questa ricerca?
“Molto. È stato, senza dubbio, un lavoro massiccio, continuo e importante. Ci siamo spostati in giro per l’Europa seguendo le tracce del Tessarini. Ed anche qui a Rimini il lavoro è stato intenso, soprattutto per le ricerche nel notarile per risalire alla sua provenienza.
Ma sapevano che non potevamo sbagliarci perché su tutti i frontespizi delle sue opere esiste la dicitura Carlo Tessarini da Rimini.
È una figura accattivante perché è stato forse il primo musicista che si è allontanato dai servizi dei nobili e dei pontefici e che ha fatto della musica il suo solo ed unico mestiere. Questo libro è solo il punto di partenza per poter continuare a delineare con maggiore curiosità la figura di questo splendido personaggio riminese.
Questo progetto mi ha portato tanto entusiasmo. Inoltre i miei due figli sono nati durante lo svolgimento della ricerca, quindi posso dirlo senza esagerare, Carlo Tessarini è stato, per me, uno di famiglia”.
Ambra Sartini