“La situazione è molto grave, è venuto giù quel che era rimasto”. Così Luigi Lamma, direttore del settimanale diocesano di Carpi “Notizie”, comunica al Sir le sue prime impressioni dopo la nuova scossa di terremoto di questa mattina, 5,8 gradi richter, con epicentro nel mirandolese. Quasi impossibili le comunicazioni telefoniche, mentre si rincorrono le notizie: al momento sono 8 i morti accertati. “C’è molto caos e panico tra la gente, che si è riversata sulle strade”, aggiunge Lamma. Per quanto riguarda le chiese “sono comparse delle crepe sulla facciata della cattedrale di Carpi”, già inagibile per la caduta di calcinacci, mentre pare che sia crollato il duomo di Mirandola. Diversi gli edifici – soprattutto campanili, chiese e torri – che la scossa del 20 maggio aveva reso a rischio di crollo e che ora sembrano distrutti: tra questi la chiesa di san Possidonio (diocesi di Carpi), la torre dell’orologio di San Felice sul Panaro e gran parte del paese di Cavezzo (Modena).