Fra festival di musica e fiera di santa Croce si sta concludendo l’estate verucchiese. Un pieghevole annuncia un’iniziativa che avrà luogo più avanti, in ottobre a Verucchio: Tempo, silenzio, ascolto nelle letterature del secondo decennio del 2000.
L’iniziativa va controcorrente. Propone quel momento di riflessione su tre temi interdipendenti, che solo la letteratura sembra oggi in grado di fornire. Una decina di persone vi ha lavorato per un intero anno con incontri periodici, percorrendo una trentina di romanzi datati fra 2008 e 2018 di ogni parte del mondo, leggendo, analizzando, interpretando, discutendo e argomentando.
I tre temi sono apparsi raccogliere una linea emergente del frangente storico in cui viviamo. Perché interdipendenti e perché così cogenti? Possiamo ritrovare il passo delle Confessioni di Agostino riferito all’ascolto: «scoprii di essere lontano da te nella regione della dissomiglianza (in regione dissimilitudinis), quasi ascoltassi (audirem) la tua voce dall’alto» (Conf. 7,10,16). Nella regione della dissomiglianza, nella regione dissimile. Agostino ascolta la voce che viene dall’alto. L’ascolto dunque presuppone la radicale differenza. Non è ascolto del simile, di chi è come noi. È ascolto del diverso, dell’altro. In regione dissimilitudinis.
Questa differenza, che cambia e spodesta da se stessi, è anche quella che fa comprendere il tempo nella sua portata di novità, nell’irripetibilità del suo dono e della sua attesa. La pluridimensionalità del silenzio è nascosta e il romanzo la scandaglia.
Quasi simbolicamente l’iniziativa che si terrà a metà ottobre viene fatta circolare in questa estate che si conclude, quando sulla riviera e dintorni ha prevalso e ha dominato la scena una rappresentazione totalizzante del suono, pure percussioni violente, uno spossessamento dal sé, che è proprio l’opposto di quell’uscita da sé in vista dell’incontro, che è la dimensione propria dell’ascolto.
Ecco l’articolazione delle tre giornate di ottobre. L’esordio è in programma venerdì 12 ottobre: Tra oriente ed occidente, cultura sud americana e giapponese (Ch. De Caldas Brito / Paolo Scrolavezza). Si prosegue con il secondo appuntamento sabato 13 ottobre (ore 18): Racconti dall’Etiopia (G. Ghermandi); e alle ore 21: Il romanzo nel secondo decennio del 2000 (Roberto Mercadini). La conclusione del ciclo è prevista domenica 14 ottobre. Alle ore 10: Voci a confronto sull’est europeo (C. Romeo, N. e S. Kresevljakovic, G. Morosini), si chiude il sipario alle ore 17 con il concerto di musica multietnica, protagonista l’orchestra di Via Padova di Milano, la via più multietnica di Milano, dove molti musicisti abitano o lavorano. Colori e suoni da tutto il mondo grazie a diciannove musicisti da tutto il mondo che da dieci anni fondono attraverso il dialogo tradizioni musicali differenti sullo spartito.