RIMINI WEB. Il ‘Die Welt’ esalta la parte romana: “Oltre il mare c’è molto di più”
Dopo la pausa estiva, la ‘nave’ de ilPonte torna a solcare i mari della Rete, alla ricerca di notizie che possano interessare il territorio della nostra Diocesi. Come sempre a farci da navigatore è mister Google. La prima tappa ci porta direttamente in Germania. “Da bambino, il nostro cronista, ha trascorso molte vacanze estive ad arrostirsi tra tedeschi, in Italia. A distanza di cinque decenni, ha rivisitato il territorio riminese e si è detto tanto sorpreso quanto affascinato dai tesori che la costa offre al di là degli ombrelloni”.
Parole interessanti, tanto più che provengono da uno dei più importanti e stimati quotidiani di lingua tedesca, il Die Welt. Che esordisce così. “Forlì! Cesena! Rimini! Anche 50 anni fa, i nomi di questi luoghi mi entusiasmavano. Erano scritti in lettere bianche su cartelli verdi lungo l’autostrada e avevano il suono del sud e del sole. A quel tempo, mio padre, mia madre, mio fratello e io sfrecciavamo sull’autostrada adriatica nella nostra Opel Rekord rosso vino con il tetto in vinile. Direzione vacanze”.
Cinquant’anni dopo, qual è stata l’impressione esercitata sul nostro amico giornalista-turista dalla riviera romagnola?
“Tutto ciò che è lontano dall’universo alberghiero che si estende lungo la costa come un infinito verme di cemento è un territorio nuovo per me. Dei giorni del mio passato riconosco quasi solo la spiaggia e il mondo artificiale dei quartieri di vacanza marittimi. I loro nomi (Bristol, Palm Beach, Kursaal) testimoniano la notevole creatività dimostrata dai costruttori per aggiungere un tocco di glamour alle realtà a due e tre stelle”.
Inevitabile un po’ di nostalgia.
“Da bambino amavo la riviera: clima migliore, cibo delizioso, italiani simpatici. Stavamo in acqua dalla mattina fino al tardo pomeriggio e la sera andavamo nella sala da pranzo dell’hotel per mangiare tutti insieme la mezza pensione che avevamo prenotato. Ricordo ancora quanto mi sembrava buona la pasta italiana: lasagne, cannelloni ripieni, tagliatelle verdi! Non conoscevo nulla. A casa, la pasta, compariva in tavola solo come zuppa di latte dolce. Dopo cena passeggiavamo per le strade fiancheggiate dagli alberghi, mio padre comprava a mia madre borse di pelle a buon mercato e offriva a noi bambini un gelato in gusti fantastici come lo zabaione o il tiramisú, che non conoscevamo”.
E poi la scoperta della Rimini attuale.
“A differenza di allora, ora viaggio in treno. I nomi delle stazioni, Ravenna, Milano Marittima, Cervia, sono altrettanto melodiosi dei luoghi indicati sui cartelli autostradali. Scendo a Rimini, ma lascio a sinistra il quartiere degli alberghi sul mare per guardare quello lasciato da parte cinque decenni fa: il centro storico. Un meraviglioso ensemble di epoca rinascimentale e romana. Potreste trascorrere qui intere giornate: ammirate il Tempio Malatestiano, una chiesa colossale con una facciata di marmo bianco come la neve e una scena di crocifissione di Giotto. Passeggiate in piazza Cavour con il Teatro Galli; la piazza è il più grande palcoscenico di Rimini con i suoi mercati e bar all’aperto. Pochi passi più avanti, si incontrano le strade romane via Flaminia e via Emilia”.
Fabio Parri