Non danneggiate il distributore.
Punto uno: c’è la videosorveglianza.
Punto due: c’è anche un controllo da parte di apposita vigilanza.
Punto terzo: l’incasso in contanti viene prelevato ogni giorno. Altro che quei simpatici cartelli “commerciali” che fanno un sacco di condivisioni su Facebook.
(“Non abbiamo il wi-fi ma se vi fate due bicchieri del nostro Sangiovese navigate che è un piacere”). Il cartello apposto su un distributore di benzina riminese che spiega perché non va scassinata la cassa automatica è asettico, tecnico, essenziale. Ha lo stesso tono delle istruzioni per fare il self service.
Niente predicozzi o ramanzine al malintenzionato: se fai questo, succede questo.
Semplicemente un avviso.
Lì per lì lascia un po’ perplessi: nessun giudizio, nessun contenuto morale o etico. Nessun riferimento al fatto che scassinare una pompa di benzina lede un bene altrui. Ma poi vien da dirsi, perché no? Siamo nel paese della retorica ad effetto senza effetti, del moralismo automatico e dell’indignazione a portata di clic. Perché non provare per un po’ a badare al sodo, senza fronzoli, senza farla tanto lunga? Vuoi vedere che il metodo giusto per smuovere le coscienze alla fine è provare a ignorarle?
di Maurizio Ceccarini