Si alzerà nell’anno nuovo il sipario del Teatro Pazzini di Verucchio con una programmazione ad ampio raggio, concepita dai Fratelli di Taglia che ne hanno assunto la direzione artistica. In una località carica di memorie storiche l’irriverente apertura (18 gennaio alle 21,15) viene affidata alla Divina Commediola, variante poco ortodossa del poema dantesco: Giobbe Covatta (nella foto) si è infatti ispirato a un analogo testo di tale Ciro Alighieri.
Negli intenti del cartellone c’è quello d’intercettare un pubblico sempre più ampio, così il secondo appuntamento – venerdì 27 – sarà di carattere musicale: il santarcangiolese Andrea Amati, voce, e il verucchiese Federico Mecozzi (polistrumentista romagnolo, che accompagna Ludovico Einaudi), pianoforte, accompagnati da un trio d’archi femminile (Caterina Boldrini, Lucia Solferino e Cecilia Baroncini) propongono Io sono uno, in memoria del cantautore Luigi Tenco.
Il 3 febbraio è di scena una compagnia dialettale, La Mulnela di Santarcangelo, con Sota e pount di mirecal, mentre il giorno successivo – sabato 4 – è prevista una radicale inversione di rotta. Protagonista è infatti Maria Paiato, una delle grandi signore del teatro italiano: il suo monologo Una e una notte, ambientato nella Roma del dopoguerra, è tratto dal romanzo di Ennio Flaiano, scrittore noto anche per le sceneggiature dei film di Fellini. Sabato 11 si torna al dialetto, ma questa volta a proporre Lui. Un quaión qualsiasi è l’attore Ivano Marescotti, che s’ispira agli scritti di Baldini, Guerra, Pedretti, Guerrini, Galli, Zavattini e persino da Dante declinato in romagnolo, oltre che alla propria esperienza di attore. Meno famosa, invece, è la compagnia sammartinese “Giorgio Torsani” di Villa Verucchio che venerdì 17 presenta Una fameja sgangareda.
Si cambia invece atmosfera, venerdì 24, con Leonardo Manera che in Italian Beauty esamina i difetti di alcune categorie professionali: dall’arroganza dei politici al cinismo dei presentatori televisivi, dall’ignoranza di tanti professori al disinteresse dei medici per i propri pazienti. Lo scopo è sorridere, ma pure riflettere sulla malandata Italia di oggi. E a far divertire in modo ancor più spensierato, il 5 marzo (in prossimità della festa della donna), ci pensano Le Brugole, ossia Roberta Lidia De Stefano e Annagaia Marchioro, con La metafisica dell’amore: galleria di comici ritratti femminili. Si continuerà ancora a ridere, sabato 18, con Marta Zoboli & Gianluca De Angelis che, in Strapazzami di coccole, vanno alla ricerca del perchè ci s’innamora, partendo da Adamo ed Eva fino ai personaggi televisivi del momento.
Una delle caratteristiche del cartellone è lo spazio dato alle realtà locali. Pertanto, venerdì 24, i docenti dell’Accademia Musicale Artefonia di Villa Verucchio affrontano I favolosi anni ’60 – dal melodico italiano alla Beat Generation e, il 22 aprile, la compagnia verucchiese Oltre il Sipario si cimenta nella commedia brillante di Ray Cooney Se devi dire una bugia dilla grossa.
Il 29 tocca ai Fratelli di Taglia, i padroni di casa, presentare il loro spettacolo multimediale liberamente tratto dall’Orlando furioso e filtrato attraverso la lente di Calvino. Il 6 maggio, infine, la programmazione si concluderà con la XIX rassegna dei cori polifonici, organizzata dalla corale Malatesta da Verucchio.
Poi, l’immancabile spazio riservato ai ragazzi. In programma tre matinée rivolte alle scuole di Verucchio: all’Orlando furioso 5.0 si andranno ad aggiungere Il folletto mangiasogni e Alice. Da ricordare, infine il laboratorio interattivo multimediale Un viaggio tra le stelle, avventurosa esplorazione alla scoperta di quelle fiabe e leggende – i cui nomi contraddistinguono tanti corpi celesti – con i miti alle loro radici.
Giulia Vannoni