Abbassare le tasse a chi rinegozia gli affitti. “Perché andando avanti di questo passo i centri storici delle città, tra cui quello di Rimini, rischiano di diventare solo e solamente luoghi di abbandono a favore delle grandi cattedrali della distribuzione”. Per questo Federmoda, attraverso il suo presidente Giammaria Zanzini, lancia un appello alle Amministrazioni a sottoscrivere l’accordo creato.
“Credo sia abbastanza evidente quanto sta accadendo nelle nostre città e nelle nostre province in termini di perdita di pubblici esercizi e di attività commerciali. Si sta verificando una lenta e inesorabile, per non dire spietata, desertificazione dei centri storici, dei borghi e dei quartieri da parte di piccole attività produttive quali i negozi di vicinato e artigianali. Basta leggere gli articoli di giornale di questi ultimi mesi (senza chiedere di documentarsi con i report inviati dalle Camere di Commercio), ove si riscontrano continui necrologi di negozi anche storici che hanno chiuso o che chiuderanno entro la fine di questo 2018.
Parlando e confrontandomi con più esercenti, si rilevano le stesse criticità da diversi anni: affitti elevati, svendite incessanti, temporary store e outlet che minano la leale concorrenza, tasse vessatorie, sempre meno parcheggi nei centri storici”.
I dati del resto non lasciano dubbi: negli ultimi 5 anni, in Italia, si sono persi 267mila negozi, ovvero circa 122 al giorno e oltre 500mila addetti. Le chiusure dei negozi nella sola provincia di Rimini, dal 2011 al secondo trimestre 2018, sono state 1.544 e in altre province a minor vocazione turistica va anche peggio.
“Ci si dovrebbe interrogare sulle azioni da intraprendere, senza dimenticare che il futuro delle città non può prescindere dalla vitalità del commercio. Ne va anche della sicurezza. Riteniamo una buona proposta quella avanzata da Federmoda che ha visto Asti e Chieti come prime province aderenti al progetto Affitto rinegoziato sottoscritto da associazione, amministrazioni locali e Confidi. Chi aderisce al progetto potrà ottenere locali commerciali in affitto ad un prezzo al metro quadro molto favorevole, grazie all’impegno del proprietario immobiliare (che aderisce al progetto) a fare uno sconto del 20% (in un nuovo contratto 6+6) a fronte del vantaggio di ottenere una liquidità immediata del costo dell’affitto per una durata di due anni, rinunciando alla previsione di ulteriori garanzie (ad esempio fideiussione o deposito cauzionale), grazie ad un finanziamento agevolato concesso dalle banche e garantito dai Confidi. I Comuni, che aderiscono all’accordo attraverso l’Anci, concederanno particolari incentivi fiscali (Imu, Tasi, Tari, ecc…) ai proprietari immobiliari e agli imprenditori che hanno sottoscritto il nuovo contratto in base all’accordo”.