L’unica certezza è la prima campanella: alle ore 8 lunedì 14 settembre per ogni ordine e grado.
Sul resto, sfogliamo tanta, troppa incertezza. Garantire a tutti il diritto all’istruzione non è tema in discussione: dal Governo alle Regioni ai Comuni, tutti remano nella stessa direzione. Sul come, invece, il dibattito è ancora aperto. Quasi la scuola fosse un cantiere spalancato. Ufficio Scolastico Regionale, Comuni e singoli istituti stanno lavorando per garantire lezioni in sicurezza.
I temi prioritari – scaturiti anche dal confronto con l’Ufficio Scolastico Regionale – sono quattro: spazi e attrezzature; dotazione di insegnanti e personale tecnico; test sierologici e tamponi per i docenti e tutti i lavoratori della scuola e disponibilità di mascherine e strumenti di protezione individuale; mezzi pubblici adeguati e sicuri per permettere gli spostamenti di studenti e pendolari.
Per quanto riguarda l’organico, l’assessore regionale alla Scuola Paola Salomoni ha sottolineato come “una volta avuta contezza delle dotazioni, in caso di criticità la Regione si farà carico di interloquire con l’Ufficio scolastico regionale per sollecitare nuove richieste al ministero”. Rassicurazioni anche per le mense, con il ripristino dell’attività di refezione cui stanno lavorando Regione e Anci, l’Associazione dei Comuni, e sul pre e post scuola, ambito più delicato su cui si stanno facendo valutazioni sul territorio. E le mascherine? “Il Governo ha garantito consegne straordinarie ogni settimana attraverso la struttura commissariale, in numero sufficiente per il personale e gli studenti”. Più incertezza regna sul trasporto scolastico. Al momento, sembra viaggiare l’ipotesi di autobus con il 75% di percentuale di riempimento. Il rischio di lasciare a terra più d’uno studente è più di un’ipotesi. “Se saranno garantite le risorse aggiuntive dal Governo per 400 milioni di euro, potremo aggiungere dai 500 ai 900mila chilometri in più all’offerta di trasporto pubblico regionale – vuole vedere positivo l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità Andrea Corsini – questo vuole dire 500 bus urbani in più al giorno sulle strade (circa 50, in media, in ogni provincia). Garantire invece a bordo dei mezzi il metro di distanza, pur essendo già previsto l’obbligo della mascherina, porterebbe alla necessità di triplicare gli autobus in circolazione, mentre sui treni la situazione sarebbe tale per cui si renderebbe necessario dimezzare la capacità di carico e quindi rischiare di lasciare a piedi 20mila persone al giorno. Per questo – chiosa l’assessore – stiamo lavorando per trovare un punto di caduta col Governo e il Comitato tecnico scientifico nazionale”. Più dubbioso è l’assessore alla Scuola di Rimini. “Restano le troppe incertezze rispetto ad un aspetto cruciale, quello del trasporto scolastico, su cui ci auguriamo Governo e Regioni entro poche ore facciano chiarezza, – commenta Morolli – provando a mettere punti fermi in quadro ancora molto confuso”.
Il consigliere Nicola Marcello invita “alla responsabilità di tutti con alcune proposte concrete. Senza alzare i toni o mettere tutti contro tutti: atteggiamenti che in questo momento servono a ben poco”.
La situazione sarà diversificata per ordine e grado di scuola. Si entrerà a orari diversificati? Si farà lezione anche al pomeriggio? Alle superiori qualche gruppo in presenza e altri da remoto, cioè a casa con il pc? Per i compiti in classe come ci si comporterà con i fogli come in precedenza?
E in caso di positività di un alunno o di uno studente, come si comporterà l’istituto?
L’indirizzo (che deve però essere ancora confermato dal Ministero) sembra quello della chiusura della classe in questione e della sanificazione, con la scuola che resta aperta e procede. In presenza di solo sospetto, la famiglia dovrà tenere a casa il bambino o il ragazzo, come in una normale assenza. Idem se un operatore scolastico ha febbre: non deve recarsi a scuola e deve comunicare il fatto. L’Istituto Comprensivo Centro Storico di Rimini ha diramato le sue linee guida nel caso di un alunno con temperatura corporea di 37,5 °C o un sintomo compatibile con il virus: il referente scolastico per Covid-19 deve telefonare immediatamente ai genitori dell’alunno, lo accompagnerà in una stanza dedicata con rilevazione della temperatura mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto fisico con l’alunno e in attesa che i genitori portino a casa il ragazzo. In caso di positività c’è la quarantena, 14 giorni.
L’Ites “Valturio” ripartirà con tutti gli studenti in classe: adeguate le aule, riconvertiti i laboratori. “Precedenza assoluta al rientro in sicurezza” assicura la preside del “Valturio”, Daniela Massimiliani (nella foto). Ma solo ore curricolari, niente progetti.