Si stava meglio quando si stava peggio. C’è persino chi rispolvera questo antico refrain per fotografare l’attuale situazione della viabilità in provincia, colpita da maltempo, usura, abbandono e soprattutto da una mancanza di fondi che – complice il progressivo declassamento della Provincia di Rimini – rischia di far peggiorare la situazione.
Frane, strade prive di segnaletica orizzontale, buche come voragini, barriere di contenimento non a norma. E dove le arterie sono in condizioni migliori, c’è il traffico a rallentare tutto. La situazione in Alta Valmarecchia ad esempio è insostenibile, questa viabilità non può più attendere, occorre intervenire. “L’Amministrazione ha convocato una seduta straordinaria del Consiglio Comunale aperto ai cittadini – attacca il vice sindaco di S. Agata Feltria, Paolo Ricci – proprio per discutere della situazione attuale della viabilità sul territorio. Nell’era della velocità delle comunicazioni, dei contatti e degli scambi, l’Alta Valmarecchia sembra isolata. Manca di una via di comunicazione veloce che permetta di collegarsi alle due arterie più importanti – A14 ed E 45 – e il cattivo stato in cui si trovano le strade provinciali fa il resto”.
Ed ora anche le aziende iniziano a guardarsi attorno. “Ad una cena con i maggiori imprenditori della vallata (Indel B Gruppo Berloni, Salcavi, Irci, Azienda Carli, Adriatica Funghi, etc) che danno lavoro a circa 1.000 persone, – prosegue Ricci – sono emerse le grosse difficoltà che queste aziende incontrano nel trasporto delle merci e i tempi che impiegano per raggiungere i cantieri: stanno pensando a possibili trasferimenti”. Un esempio per tutti: la frana alla Bugaccia, alle porte di S. Agata Feltria, prosegue da 7 anni mettendo in ginocchio la viabilità. E la Indel è ad appena 1 km di distanza da quella zona, bersagliata costantemente da smottamenti. Una situazione che mette in crisi un polo che dà lavoro a 380 persone. Senza dimenticare il rischio chiusura per le Provinciali che portano in direzione E45, la Provinciale Sapinate e Sarsinate; una chiusa in direzione Carpegna verso le Marche, e una situazione imbuto sulla Strada Marecchiese. E i comuni? Ricci allarga le braccia. “I comuni, per la viabilità di competenza non riescono ad effettuare interventi, tranne quelli di spicciola manutenzione”.
I continui tagli dei trasferimenti e in generale la mancanza di risorse affliggono in primis la Provincia di Rimini. Che invita gli amministratori, “sicuramente in buona fede”, a non essere distratti. Perché la “viabilità di un territorio è questione seria”, da non strumentalizzare. Per l’ente di Corso d’Augusto basterebbero le cifre a far girare la testa. A fronte di circa 27 milioni di entrate complessive, la Provincia ha versato allo Stato circa 1 milione e mezzo nel 2013, cifra salita a 4 milioni l’anno successivo e ancora in impennata a 14 milioni l’anno in corso. Nel 2016 e 2017 la cifra arriverà alle vette di 23 e 32 milioni. E se ancora non bastasse, quest’anno è stato possibile evitare il dissesto grazie ad un’operazione straordinaria di rinegoziazione mutui. “Tutte le poche risorse finanziarie sono state destinate alla manutenzione di strade e scuole: 1 milione di euro, di cui 300mila per smaltimento neve, che devono essere distribuiti fra 22 edifici scolastici e 480 km di strade provinciali. Parliamo insomma di 350mila euro per la viabilità a fronte di 2 milioni spesi nel 2012, del milione e mezzo speso nel 2013 e del milione del 2014”. Se non ci fosse la regione Emilia-Romagna, finora unica ancora di salvezza oltre alle buche e alle frane non avremmo neppure le strade…
La provincia se la passa male, malissimo, con un orizzonte finanziario che per ora si ferma alla sola annualità 2015. C’è il rischio default ma Ricci mostra comunque pollice verso: “Speravamo di incontrare il presidente della Provincia di Rimini alla Fiera del Tartufo anche per discutere della situazione preoccupante ma è la prima volta in 31 anni di Fiera che tutti i rappresentanti della Provincia diserta la manifestazione”. paura delle strade dissestate?
Paolo Guiducci