Rimini è appena stata liberata, ma i segni della Guerra sono ancora evidenti. La città ha subìto quasi 400 bombardamenti ed è stata distrutta al 90%, con 6.688 vittime e oltre 6.000 feriti, lacerazioni che gli hanno “meritato” la medaglia d’oro al valor civile. In mezzo a queste macerie, sociali e spirituali, il beato Alberto Marvelli, e i suoi amici don Oreste Benzi, Pippo Gemmani (il creatore dell’Invincibile e – insieme ad Aurelio Aureli – della azienda Scm) e Marilena Pesaresi organizzano un singolare presepe vivente, e festeggiano l’arrivo del Natale in questa Rimini tutta da ricostruire con una S. Messa notturna all’aperto celebrata dal vescovo missionario mons. Luigi Santa. L’abbraccio fraterno sfocia in una cena per tutti i riminesi che hanno bisogno di amicizia.
Attraverso tre sogni che hanno per protagonista l’ingegnere della carità (come lo ha definito papa Benedetto XVI) Alberto Marvelli, di cui ricorrono i dieci anni dalla beatificazione, qui nelle vesti di assessore nella Rimini della ricostruzione, il Vescovo di Rimini racconta il mistero del Natale, la buona notizia della Tenerezza di Dio che si fa carne per salvare l’uomo. Dopo “Il quarto re magio”, “Quel Natale con Francesco e il lupo di Greccio”, “Don Oreste e la Capanna di Betlemme” e la “Storia di «natale» l’asinello del presepe”, arriva infatti questa quinta, nuova storia natalizia (edizioni ilPonte, Rimini).
Il risultato è una vicenda delicata e appassionante per i bambini che la ascoltano e un messaggio di calorosa speranza senza età. Mons. Lambiasi ha deciso, infatti, di donare il ricavato della vendita del volume all’ospedale “Luisa Guidotti” di Mutoko (Zimbabwe), sostenuto proprio dalla Diocesi di Rimini e nel quale opera Marilena Pesaresi assieme al medico Massimo Migani e a Lucia Grassi. I tre missionari riminesi sono a servizio della popolazione locale alla quale offrono cure mediche e un messaggio d’amore attraverso la loro testimonianza autenticamente umana. A pochi giorni dalla sua uscita il libro di Natale si prepara ad un giro d’Italia, con la prima tiratura di 2.000 copie.
Il presepe di Alberto mescola sapientemente realtà e fantasia. E presenta, tra l’altro, un grande – e ancora poco conosciuto – personaggio riminese, quel don Antonio Marcaccini parroco di Farneto (Gemmano) che si è realmente offerto ai soldati tedeschi invece di sette ragazzi del luogo che stavano per essere fucilati.
Con i simpaticissimi occhialoni e la camicia e cravatta con cui è tratteggiato, Marvelli assessore del Comune di Rimini nelle vesti di re magio porta al Bambinello un grande foglio arrotolato in cui è tracciato il piano regolatore della città. Una città completamente nuova: case popolari, una bella scuola, una grande piazza centrale, la chiesa e un pronto soccorso. Una maniera di interpretare il servizio e il bene comune che fa pensare per contrasto alla mafia capitale di questi giorni.
Il volumetto è accompagnato da dieci coloratissime illustrazioni di suor Mariarosa Guerini (con l’inconfondibile rotondo stile), e mentre racconta ai bambini parla anche ai più “grandi”. La domanda finale chiama in causa direttamente tutte le età, senza distinzione: “E che dite del sogno di Alberto di vivere il giorno di Natale come un giorno modello per tutti i giorni dell’anno?”.
Paolo Guiducci