Una lotteria così non si era mai vista: 40.000 biglietti stampati; montepremi di 5.000 euro in buoni da 5 euro spendibili presso 150 negozi di Rimini; primo premio di 1.000 euro, secondo 500, terzo 300 e 40 premi da 80 euro.
È la “prima lotteria Zeinta di Borg” organizzata dall’omonima associazione di commercianti dei borghi e centro storico e dal Fondo per il lavoro. La lotteria ora si trova al giro di boa in quanto manca un mese al momento dell’estrazione che avverrà il 26 agosto al Campo don Pippo, dove per l’occasione si terrà anche la prima cena dei commercianti.
Ne abbiamo parlato con Antonio Cuccolo, rappresentante della CNA , uno dei promotori della iniziativa.
Antonio quali obiettivi vi siete posti e come sta andando?
“Mai nella storia delle associazioni di categoria 150 commercianti si erano uniti insieme per un unico progetto e questo è già un successo; l’obiettivo di vendere i 40.000 biglietti non è poi così lontano se si considera che i commercianti ne hanno già venduti 16.000, ai quali vanno aggiunti i 12.000 dati in dotazione alle Caritas parrocchiali, e manca ancora un mese alla scadenza. Il nostro progetto è sensibilizzare i cittadini sul problema dell’occupazione. La formula del premio in buono spesa, da utilizzare nei negozi del centro storico e dei borghi, vuole riconoscere e far conoscere il valore delle piccole imprese, della professionalità e della fiducia che esse offrono . Nello stesso tempo è un aiuto a sostenere quel commercio che da sempre dà lavoro a migliaia di persone”.
L’iniziativa “Zeinta di Borg” si è alleata al Fondo per il Lavoro, istituito da Diocesi e Caritas e che in questi primi mesi di attività ha fatto si che 21 persone avessero un contratto di lavoro.
Abbiamo chiesto i motivi di questa alleanza a Roberto Balducci, la cui famiglia è proprietaria di un negozio di casalinghi da 150 anni.
“Chi come noi ogni giorno alza la serranda di un negozio, combattendo, contro le tasse, la crisi economica, la grande distribuzione e tutti gli altri problemi che affliggono il commercio e in particolare le attività a conduzione familiare, sa che la precarietà è ormai comune a chi lavora ogni giorno in queste condizioni, e non solo a chi lavora saltuariamente. Per questo nessuno meglio di noi capisce la sofferenza di chi perde il lavoro e di chi non lo trova. Così abbiamo deciso tutti insieme di devolvere il ricavato della vendita dei biglietti al Fondo per il lavoro”.
Ecco così diventati chiari i tre obiettivi di questa lotteria: ridare slancio e visibilità ai commercianti della città; ritrovare unità attorno a iniziative comuni; sostenere chi non ce la fa più da solo perché ha perso il reddito o parte di esso.
Una iniziativa che, vista dalla parte del Fondo del Lavoro, ha raggiunto gli obiettivi prefissati, come ci spiega Roberto Casadei Menghi referente del progetto per la Caritas diocesana.
“L’idea era quella innanzitutto di far conoscere il progetto Fondo per il Lavoro nella maniera più capillare possibile; poi si voleva incrementare il fondo economico che sostiene il progetto e infine, come è successo grazie al coinvolgimento della CNA, trovare aziende disponibili a nuovi inserimenti lavorativi. Tutti obiettivi ampiamente raggiunti”.
Cesare Giorgetti