Gentilissimo Direttore,
nel ringraziarla per la possibilità che mi ha accordato di unirmi al dibattito instauratosi tra amministratori locali in merito al suo editoriale, vorrei iniziare la mia analisi concentrandomi sull’ultima frase del suo intervento, un’affermazione che condivido pienamente:
«Se Rimini e il suo territorio non imparano a fare squadra, sarà la fine per tutti». Questa sua asserzione rispecchia il mio modo di pensare e di agire che quotidianamente anima la mia azione di amministratore, sin da inizio legislatura.
Oggigiorno, considerate le modifiche legislative provenienti dallo Stato centrale (vedi, ad es. l’abolizione delle Province e la creazione della Città Metropolitana), sorge la necessità, più che mai, di ragionare in termini non semplicemente di difesa e tutela del proprio “campanile”, bensì occorre lavorare con un orizzonte di senso che vada in una dimensione sempre più sistemica e sinergica tra diverse realtà presenti sul territorio. E questo perché solamente così, lavorando in squadra, si può pensare di essere autorevoli e forti quando ci si presenta ai tavoli di concertazione e confronto regionali e statali, puntando ad ottenere il massimo risultato a favore dei nostri cittadini in ambiti nei quali non è possibile indietreggiare neanche di un millimetro.
Penso alla sanità, alle infrastrutture, ai trasporti e alla mobilità, al ruolo della Prefettura, alle Fiere, stilando un elenco semplicemente esemplificativo ma non esaustivo. In questi campi occorre lavorare insieme per studiare soluzioni condivise ed intelligenti.
Tuttavia, per far sentire le nostri voci in Regione o a livello statale in maniera autorevole, è importante mostrare come nel nostro territorio si attuino realmente politiche di sinergia. E mi riferisco all’attuazione degli ambiti o alla fusione tra piccoli Comuni, con l’obiettivo finale di ridurre la burocrazia, snellire le procedure, diminuendo i costi della macchina comunale senza penalizzarne l’efficienza, anzi migliorandola.
È un processo di riorganizzazione anche culturale che va affrontato con coraggio e tramutato in buone pratiche. Una riorganizzazione che deve avere alla base una vera sburocratizzazione della macchina amministrativa dove tutta la filiera della pubblica amministrazione deve essere accorciata nelle sue procedure.
<+nero>La Provincia di Rimini vede nel comparto turistico la maggiore fonte del proprio Pil<+testo_band> ed è per questo che bisognerà lavorare sempre più intensamente per portare avanti politiche turistiche in grado di saper rispondere ad un mercato globale. Non è più pensabile che ogni singolo Comune lavori da solo per la creazione di eventi e campagne di promozione. Quando si parla di sistema occorre lavorare “vendendo” tutto il territorio della Provincia, dalla Valconca alla Valmarecchia, in una soluzione a “pacchetto unico”, utilizzando in maniera sempre più forte i “contenitori” presenti sul territorio, potenziando il sistema dei trasporti e tutto questo con il supporto della Regione. Da qui la necessità di tutelare l’aeroporto, rafforzare sempre più i collegamenti su rotaia e su gomma.
Diventa poi altrettanto importante valorizzare un’eccellenza come la Fiera e dare giusto risalto ai prodotti legati al territorio che non necessariamente appartengono al balneare, ma che spaziano dalla cultura all’enogastronomia, passando per la natura, lo sport e il manifatturiero.
Sono convinto che soltanto lavorando in questo modo riusciremo ad ottenere i massimi risultati per la nostra comunità, specie in un momento difficile per noi amministratori, qual è quello che stiamo vivendo, un periodo storico in cui rappresentiamo l’unico vero punto di riferimento ed interlocuzione per i cittadini. Conciliare questa nostra delicata funzione con gli strumenti a disposizione che sono sempre più inadeguati e con risorse quasi azzerate, rappresenta, davvero un compito arduo: ecco perchè lavorando insieme si può fare la differenza, andando a colmare quelle lacune che troppo spesso uno Stato centrale rischia di creare con i suoi interventi.
Piero Cecchini
Sindaco di Cattolica