Il fil rouge della solidarietà? Si può costruire anche con lana e cotone. Con passione, maestria e soprattutto tanta buona volontà, un piccolo esercito di signore delle parrocchie di Rimini si riunisce con regolarità per ricamare tovaglie e grembiulini o cucire coperte all’uncinetto con cui finanziare iniziative benefiche a largo raggio.
Una delle prime “Sala del Cucito e del Ricamo” affonda le sue radici nella parrocchia del Crocifisso di Rimini, oltre 60 anni fa grazie ad Emma Angelini. Una catena iniziata con l’obiettivo esplicito di realizzare articoli da spedire alle missioni in Africa e in America Latina. Dopo alterne vicende, oggi il “Gruppo Lavoro Missioni” (come preferiscono chiamarsi le signore ago e filo) ha allargato i suoi confini e cuce, fila e ricama per una solidarietà a tutto tondo. Nel corso degli anni ha raccolto un “bottino” utile a sostenere adozioni a distanza, lo studio di un seminarista nelle Filippine e una bimba di una missione africana. “Ci incontriamo al lunedì e al mercoledì – spiega mentre appoggia sul tavolo gli occhiali la coordinatrice del gruppo Carla Bianchi, 64 anni – due pomeriggi con ago e filo in mano”. Trenta signore del ricamo nella sala parrocchiale, e qualcun’altra impegnata a casa: il risultato fa bella mostra di sé durante le feste parrocchiali e iniziative varie. La qualità dei prodotti è così alta e la tradizione così solida che“tanti clienti suonano direttamente a casa per un acquisto importante” confessa con orgoglio la Bianchi. I prezzi? Si va dai 3 euro per un salvagoccia ai 5 euro di una presina fino a toccare quote più importanti nel caso di asciugamani col torsello, tovaglie e lenzuola matrimoniali.
A Croce di Montecolombo, il mercatino del bianco è stato capace di… scaldare i fedeli. Dieci signore si son gettate a capofitto nell’impresa di “produrre” tovaglie e lenzuoli, asciugamani e presine, esposte e vendute a Natale e durante le feste. Risultato: con il lavoro delle loro mani han regalato il riscaldamento alla loro chiesa. La parrocchia è in campagna, le distanze sono impegnative e gli anni si fan sentire? “Una volta distribuito il materiale, la catena prosegue anche a casa”. E ci sono sempre nuovi sogni da conquistare con l’uncinetto in mano e gli occhiali inforcati.
Sempre a Rimini, “Ago e Filo” della parrocchia della Riconciliazione (fa parte della onlus Farsi Prossimo) si ritrova per cucire un’amicizia da 25 anni. “Ricamo, trapunto, pizzo a tombolone, uncinetto: utilizziamo tutte le tecniche per una goccia nel mare della Caritas e delle opere parrocchiali” conferma Maria Pia Barbanti, 81 anni. Lavorano su ordinazione e per passione vendendo le loro opere alle feste parrocchiali e nei mercatini. Al Borgo San Giuliano, le dame della San Vincenzo organizzavano il “Banco della Solidarietà”, devolvendo il ricavato per campagne ecclesiali e aiuto dei poveri.
E se l’età media delle signore del ricamo è sostenuta, dietro a loro scalpita un vivaio promettente. A Riccione si tengono corsi annuali per imbracciare l’ago e puntare dritto sul ricamo, esperienze significative anche a Verucchio durante l’oratorio estivo. Fondamentale l’iniziativa quella messa in piedi al Crocifisso. La scuola di ricamo per bambine ha aperto da tanti anni e accoglie ad ogni stagione circa 80 bambine dai 6 ai 12 anni per incominciare in allegria un “gioco” che è anche abilità. Punto catenella o erba, strofinacci, grembiuli o tovaglie americane: anche le bambine possono apprendere un’arte antica che alimenta una solidarietà moderna. Ci si diverte tanto, si impara parecchio e sono contente anche mamme e nonne.
Tommaso Cevoli