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Sognando il pub

Sinceramente non so se la famosa scritta Xmas in una rotatoria di Verucchio, la cui rimozione tanto ha fatto discutere, fosse un rigurgito fascista o un anglicismo troppo disinvolto in un paese che storicamente con l’inglese non ha gran dimestichezza.

Molti hanno citato, per sostenere che si fosse sollevato un polverone su un’espressione di uso comune, la canzone ‘Happy Xmas’ di John Lennon, uno che non risulta fosse un fascistoide.

A me viene invece in mente un’altra canzone da noi meno famosa ma in Gran Bretagna storicamente presente nelle playlist natalizie: ‘Merry Xmas everybody’ degli Slade. Gli Slade erano l’espressione più fracassona e sguaiata del glam rock degli anni ‘70 e quel singolo era una dissacrante narrazione degli stereotipi natalizi dove Babbo Natale è un ubriacone più preoccupato a baciare le signore di casa che a portare regali. Uscito per il Natale del 1973 è subito balzato in cima alle classifiche, è un brano di cui ogni britannico ancor oggi conosce a memoria il testo. Soprattutto perché è l’inno nazionale che si canta al pub all’uscita dall’ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze di Natale. Ecco, mentre qua è un polverone dopo l’altro senza sosta, io vorrei essere lassù in uno di quei pub: tutti insieme con una o più pinte in mano, gente di idee politiche e di fedi calcistiche diverse, a stonare abbracciati il ritornello degli Slade: “Buon Natale, tutti si divertono.

Guarda al futuro che è appena cominciato”.

E comunque Buon Natale a tutti. Scritto in italiano così non ci sbagliamo.