Forse, bisogna ammetterlo, qualche bagnino a Rimini aveva un po’ esagerato con le edificazioni sulla spiaggia. C’era davvero bisogno di strutture in plastica anche per il circuito delle biglie? Metà del godimento del gioco sta proprio nel trascinare per le gambe sulla sabbia l’amichetto che presta il sedere alla realizzazione del circuito. Fatto sta che alla fine il regolamento di conti pare essere arrivato sul serio e in spiaggia di roba da smontare ce n’è parecchia. Meno giochi per i bambini – scivoli, castelli e galeoni li vedranno per un po’ in cartolina – ma anche per i grandi: tempi duri per beach volley e beach tennis. E allora bisogna armarsi di pazienza, paletta e secchiello e tornare ai giochi di una volta. Oppure, al contrario, sfruttare la tecnologia. Il videogioco casalingo più in voga, come noto, oggi è la Wii, che consente grazie a joystick senza fili e appositi sensori di praticare virtualmente ormai qualsiasi gioco, dal bowling allo sci, dal ballo al giardinaggio. Perché non adattarlo allora alla spiaggia? Si tira fuori il maxischermo dal bar, lo si collega alla consolle e via a sfrullare con mani e piedi a seconda del gioco. Tutto smontabile a fine serata e senza bisogno di pareri della Sovrintendenza. Certo sarebbe un po’ costoso, ma si potrebbe trattare qualche forma di sponsorizzazione come fece qualche anno fa Riccione che diventò RicC1one a uso di un marchio automobilistico. Dopo aver smontato la spiaggia, smontare anche il nome che volete che sia? Sarebbe giusto questione di chiamarsi per qualche mese Wiimini.