Smartphone più Applicazioni, uguale morte di tanti piccoli elettrodomestici. Con un cellulare ormai si può fare di tutto: puoi fotografare, puoi registrare audio e video, puoi inviare delle mail, puoi far suonare una sveglia, ascoltare la radio, trovare una strada senza usare il navigatore, guardare un programma televisivo attraverso l’Applicazione che gestisce lo streaming in digitale permettendo di guardare in contemporanea lo stesso programma in televisione e su internet, etc.
Dieci anni (il primo immesso sul mercato è stato nel 2007) di smartphone hanno lasciato sul campo molti morti. L’avere tra le mani un oggetto che praticamente fa tutto, tranne il caffè, ha spostato l’ago della bilancia dei consumi, portando le persone a perdere alcune abitudini (tipo portare l’orologio, avere un telefono di linea fissa a casa) ma soprattutto a snobbare alcuni oggetti di cui oggi non si sente il bisogno, con conseguenti, ed enormi, perdite economiche.
Secondo una stima fatta da Impresamia.com, quotidiano della piccola e media impresa: “Facendo un rapido calcolo in termini di denaro e di peso, quello che oggi possiamo fare acquistando uno smartphone, 10 anni fa ci sarebbe costato circa 4.700 euro in attrezzatura e oggetti, per un peso totale di 70 kg contro i soli 150 grammi (o poco più) di un qualsiasi smartphone sul mercato”.
Un aspetto positivo e molto green che ne nasconde molti altri negativi, come la perdita di posti di lavoro e il tracollo di storiche aziende. Basti pensare alla Kodak, che dal 2012 ha smesso di produrre apparecchi fotografici, alla Tom Tom, produttore di navigatori satellitari che dal 2007 al 2011 ha visto il suo titolo crollare del 96%, per non parlare della Nokia che dal 2007 al 2012 ha perso il 94% del suo valore.
Le vittime più illustri sono la macchina fotografica e la telecamera. A confermarlo anche Giuseppe Chiari, responsabile dello storico negozio di elettrodomestici di Rimini che ribadisce come: “Pur non essendo un vero e proprio tracollo, abbiamo assistito a un calo drastico nella vendita di fotocamere e videocamere, ma anche i navigatori non si vendono praticamente più. Per non parare dei telefoni fissi che definirei, addirittura, defunti”. Stesso copione dal negozio della Comet di via Nuova Circonvallazione, dove Francesco Brunetti ci parla di un “tracollo della vendita di fotocamere economiche, di fascia medio bassa, dagli 80-90 euro. Quelle una volta si regalavano per la prima Comunione adesso ne vendiamo alcune agli extracomunitari che le prendono per spedirle in Africa”. Anche se una piccola rinascita nell’ultimo anno si è vista grazie alle Polaroid “siano esse digitali o analogiche – prosegue Brunetti – le Polaroid si vendono, perché la stampa istantanea della foto piace molto”.
Discorso a parte meritano i contenuti culturali – libri, informazione, musica e video – e il loro consumo attraverso gli smartphone. Anche in
questo caso una delle vittime più illustri è l’iPod, lettore musicale della Apple che non viene più prodotto da un anno. E poi c’è tutta la parte legata alla domotica, alla possibilità di controllare da remoto le attività di una casa come attivare la lavatrice, accendere il riscaldamento, e la macchina del caffè elettrica… Sì, perché alla fine il cellulare non farà il caffè, ma…
Angela De Rubeis