Home TRE-TuttoRomagnaEconomia SIPO, DA BELLARIA IGEA MARINA AGLI EMIRATI ARABI

SIPO, DA BELLARIA IGEA MARINA AGLI EMIRATI ARABI

Una storia di famiglia e genuinità che dura da più di mezzo secolo. È quella di Sipo, azienda agricola che da quando è nata tende a valorizzare qualitativamente l’ortofrutta italiana rispettando l’ambiente e la stagionalità. Facciamo un tuffo indietro nel tempo e torniamo agli anni ’50 quando, a Bellaria Igea Marina, la famiglia Ceccarini, con papà Dario e i figli Franco e Claudio, inizia a produrre e distribuire nei piccoli mercati rionali il meglio che il campo poteva offrire.

Dai piccoli mercati si passa, poi, a quelli centrali di città come Bologna e del nord Italia, fino a fondare nel 1974 l’azienda vera e propria: la Sipo.

Oggi, Massimiliano e Simona, la terza generazione, portano ancora le verdure (e non solo) su tante tavole italiane e non. Con l’ingranaggio che sempre di più prende piede, si sono stretti infatti anche accordi di distribuzioni estere, allargando maggiormente l’orizzonte dell’azienda.

Ne parliamo con Riccardo Giacomini, export manager attualmente nella sede inglese di Sipo, a Londra.

“Quest’anno l’azienda agricola ha festeggiato spegnendo ben 50 candeline. Nel corso dei decenni la nostra produzione, conseguentemente anche la nostra commercializzazione, si sono espanse per raggiungere e soddisfare le esigenze della grande distribuzione.

Siamo migliorati e cambiati adeguandoci alle mutazioni

del mercato e cercando sempre nuovi canali di produzione. Attualmente ci concentriamo su prodotti freschi destinati solo ad un confezionamento per la distribuzione i nei supermercati.

Siamo presenti nelle maggiori insegne italiane ed estere”.

Quali sono i punti di forza dell’azienda?

“Vogliamo trasmettere al consumatore l’esperienza, la cura, il gusto del prodotto come se lo coltivasse insieme a noi. Poi, certamente, la produzione di prodotti unici, di nicchia, una scelta commerciale che evita le produzioni di largo consumo come cipolle e patate, ad esempio, e che si concentra soprattutto su una costante ricerca e sviluppo: collaboriamo, infatti, con Università, centri di ricerca, chef e nutrizionisti. Abbiamo riscoperto alcune famiglie di datterini colorati di orgini antiche. La resa è sicuramente minore, e difatti la grande distribuzione ne ha abbandonato l’interesse.

Sipo invece, le ricerca, le coltiva, le distribuisce evidenziandone la specialità. Ci siamo specializzati su una linea di funghi con 14 referenze; 24 referenze di erbe aromatiche e da quasi 2 anni abbiamo lanciato una linea di pesti freschi con 8 gusti differenti.

La dimensione della nostra azienda, che conta 50 occupati, ci permette di porre attenzione continua alle esigenze del consumatore, di raggiungere nuovi obiettivi”.

Quali sono i mercati esteri di riferimento?

“Quelli europei, soprattutto Grecia, Germania, Francia e Lituania.

Fino a qualche tempo fa, prima dell’embargo, lavoravamo molto con la Russia. Da un anno e mezzo, poi, abbiamo aperto le forniture con gli Emirati, a Dubai, e con il Qatar, a Doha.

Ci siamo approcciati inizialmente andando a visitare i loro supermercati, stretto rapporti personali che si sono intensificati fino a sbocciare in vere e proprie collaborazioni. Senza dimenticare che nel 2020 è sorta anche Sipo London, dove mi trovo attualmente, e da dove si gestiscono i rapporti con i mercati esteri”.