Il 2021 si era chiuso con il poco confortevole dato di annata più siccitosa per la Provincia di Rimini dal 1958 a questa parte. Con le conseguenze gravi che questo “ammanco” di acqua ha avuto su ambiente e agricoltura. Il 2022, purtroppo, si è aperto allo stesso modo, e le previsioni non sono affatto rassicuranti. L’inverno è stato secco, la neve ha fatto capolino in poche zone e con poca intensità, con il risultato di fiumi e laghi a secco, e coltivazioni in sofferenza. E anche i previsti miglioramenti del meteo – leggi piogge – per questa seconda metà di febbraio, sembrano allontanarsi.
“C’è poco da stare allegri”.
Meteomarreno, nome d’arte di Moreno Fogliata (nella foto), 33 anni e una laurea in legge che utilizza tutti i giorni (lavora in uno studio legale), è uno dei meteorologi più famosi della provincia.
Manifestazioni come il Torneo Raffo di basket, feste di piazza e raduni si rivolgono a lui per un consulto. E lui, il “Bernacca della Valmarecchia”, accontenta tutti a suon di correnti ascensionali, perturbazioni e anticicloni. La sua pagina Facebook è seguitissima, soprattutto per l’attendibilità.
Nel giardino di casa, a Vergiano, utilizza per le previsioni una stazione professionale (Davis vantage vue 2) con tutti i parametri di base, vento, temperatura, umidità, pioggia e pressione.
Meteomarreno, che inverno è stato quello trascorso?
“Purtroppo questo inverno e tutto il 2021 si stanno portando dietro un’eredità di indicatori globali molto sfavorevoli per l’Europa: Alta Pressione invadente, ghiacci artici in difficoltà, una Nina molto forte (anomalia di temperatura delle acque del Pacifico che creano una zona nettamente più fredda del normale). Nella prima parte dove potevamo raccogliere qualcosa abbiamo raccolto qualche mediocre perturbazione e un po’ di neve a quote media ma l’epilogo è stato tragico anche se devo dire ben visto dai modelli stagionali”.
Pioggia pochissima nel 2021, da record negativo. Quali sono le cause?
“Purtroppo negli ultimi anni stiamo assistendo a un deciso rialzo delle Alte Pressioni con Anticiclone Africano e Azzorriano 2021, anno più secco di sempre sul riminese: appena 350 mm di piogge. “L’agricoltura deve preoccuparsi anche per il 2022”. Per Meteomarreno bisogna intervenire spesso invadenti, gli scambi meridiani e le perturbazioni atlantiche che avvenivano un tempo stanno diminuendo drasticamente a causa dei cambiamenti climatici. Il rischio è che il trend possa continuare abbastanza rapidamente”.
Da questa settimana sono previste precipitazioni? Salveranno questo siccitoso inizio di stagione? Perturbazioni e tendenza.
“Purtroppo a parte un breve passaggio intorno a sabato, è una perturbazione da seguire a inizio settimana che non colpirà in modo democratico è molto probabile che il resto del mese di febbraio sia comandato da Alta Pressione e clima secco con aggravamento della siccità.
Il rinforzo del Vortice Polare stratosferico a inizio 2022 infatti ha portato ad una condizione tale che si rischia di arrivare fino a metà marzo con una configurazione quasi bloccata su tutto il continente.
L’unica speranza va riposta sulla seconda parte della primavera”.
Quale impatto ha questo andamento climatico sulla disponibilità delle risorse idriche del territorio?
“Attualmente la situazione idrica è abbastanza tragica, il 2021 è risultato l’anno più secco di sempre sul riminese lasciando per strada 350 mm che sono mesi di piogge!
Gennaio 2022 solo per merito di una fortunosa nevicata ha limitato i danni ma siamo punto e accapo, i fiumi son quasi in secca e con almeno 7-8 mesi davanti c’è molta preoccupazione soprattutto da chi è dedito all’agricoltura”.
Cosa si potrebbe fare per almeno arginare il fenomeno della siccità e l’impatto sulla vita?
“Oltre ad una maggiore sensibilizzazione è necessario iniziare già da ora ad evitare gli sprechi, se la primavera o un’estate più temporalesca non dovessero intervenire mi aspetto diverse problematiche già a inizio della stagione calda.
Poco utile è cercare nuove risorse in quanto anche le falde sono molto basse, al massimo qualche pozzo in più dove raccogliere più acqua possibile durante le precipitazioni.
Per quanto riguarda l’agricoltura invece sicuramente è ora di pensare a colture che richiedano meno acqua e siano più resistenti al caldo, anche se per dei mediterranei come noi so bene sia molto difficile!”.