“Voglio darvi un saluto e i saluti devono essere brevi!”: ha esordito il vescovo Francesco. Di fronte a lui, nella chiesa di Santa Rita, gli alunni di molti istituti superiori riminesi, dal Giulio Cesare all’Einstein, dal Valgimigli al Serpieri al Valturio, dalle scuole Karis al liceo delle Maestre Pie, all’istituto Turistico. Il Vescovo li ha incontrati il 15 settembre, primo giorno di scuola, per affidare loro il suo messaggio di auguri per il nuovo anno scolastico. La breve durata e la semplicità dell’incontro sono stati inversamente proporzionali alla sua intensità. Il vescovo Francesco ha salutato personalmente i ragazzi, ha stretto loro la mano uno per uno (o almeno ci ha provato, visto il numero dei presenti!). Intenzionale anche la scelta di incontrare direttamente gli studenti. “Quello che ho sognato da quando ho scritto questa lettera – ha detto ancora il Vescovo – è il passaparola. La comunicazione più vera è quella orizzontale, da persona a persona”. Un messaggio da Pastore ma anche da prof, vista l’esperienza pluriennale da insegnante di liceo.
Il Vescovo non si è concentrato su difficoltà e carenze della scuola ma si è rivolto direttamente ai ragazzi, che dalla scuola cercano parole “che non vi riempiano solo la mente ma anche il cuore”. Ha chiesto loro di essere esigenti, generosi, curiosi e anche critici. Di mettercela tutta in fantasia, coraggio e fede. E i ragazzi, hanno colto appieno lo spirito dell’incontro. “È stato un momento molto bello, soprattutto perché il Vescovo ha fatto un discorso semplice e diretto al punto” ha detto Lorenzo, all’ultimo anno del liceo classico “Dante Alighieri”. Con i ragazzi c’erano insegnanti di religione e alcuni presidi. A loro il Vescovo ha augurato di vivere il nuovo anno scolastico con la serenità e soddisfazione che deriva dalla consapevolezza che formare l’uomo è il più straordinario dei compiti. Ogni ragazzo (o quasi: l’affluenza è stata maggiore del previsto e le copie stampate non sono bastate) ha ricevuto il messaggio dalle mani del Vescovo. L’incontro si è concluso con una benedizione, “la firma che Dio stesso mette all’augurio che vi faccio”. Terminato il momento insieme, è partito il tam tam. Il vescovo Francesco, infatti, ha chiesto a ognuno di passare la lettera ricevuta almeno a un altro ragazzo: a mano o per posta elettronica. Anche a questo proposito la risposta è stata entusiasta:“È un invito che accolgo volentieri – ha detto Giorgia, del liceo scientifico “Einstein”- Un modo diverso e bello per iniziare l’anno scolastico, con più motivazioni”.
Ada Serra