È il primo Festival della Fotografia in Italia per nascita, uno degli appuntamenti più accreditati tra i cultori della fotografia in Italia e all’estero. Nell’autunno di Savignano tradizionalmente raccoglie autori, editori, photoeditor, giornalisti, giovani reporter e aspiranti fotografi.
Posticipato di due settimane per motivi organizzativi, il Si Fest – ovvero l’ex Portfolio in Piazza – quest’anno regalerà un racconto del Paese per immagini, un’inedita e imponente mappatura delle principali esperienze fotografiche collettive presenti nelle diverse regioni del BelPaese. Non a caso la 23ª edizione del festival (in programma a Savignano sul Rubicone dal 3 al 5 ottobre) si intitola “Laboratorio Italia”. Un tema che è anche una sfida, e non solo a colpi di click. “Offrirà l’occasione di uno sguardo inedito sul paese. – assicura l’assessore Maura Pazzaglia (nella foto) – In questo momento di crisi l’Italia guarda se stessa, si osserva attraverso le immagini di questi giovani che a vario titolo si occupano di fotografia. Mentre gli spunti più interessanti ed innovativi, le formule produttive più efficaci vengono da oltreconfine, le difficoltà del mercato italiano della fotografia hanno spinto i giovani a cercare nuove strategie e nuove strade nel lavoro collettivo, per gruppi. Un fenomeno che sempre più caratterizzerà in futuro la fotografia italiana. L’ambizione potrebbe essere quella che il festival di Savignano diventi per loro il luogo di ritrovo di riferimento”. L’amministrazione crede tantissimo nel festival. “Vogliamo trasformare Savignano in città della fotografia. Nei primi anni sono state concentrate le forze sulla fotografia a livello italiano ed europeo. – prosegue Pazzaglia – Quest’anno ci occuperemo dell’Italia con tanti giovani accompagnati da grandi maestri. È un’occasione di riflessione e autoanalisi sul nostro Paese”.
Tre giorni di mostre, seminari, incontri con gli autori, premi, la possibilità di fare visionare i propri lavori fotografici a un gruppo di professionisti per raccogliere preziose informazioni e suggerimenti. “Nonostante la crisi, la qualità dell’evento non ne ha risentito grazie anche al contributo degli sponsor. Tutti devono capire la fotografia e avere la possibilità di avvicinarsi ad essa”. Il SIFest#23 curato da Massimo Sordi e Stefania Rössl e la direzione generale di Paola Sobrero, presenta alcune novità. Ad esempio la collaborazione con l’Associazione Il Cantiere Artistico che si concretizzerà nella esposizione di alcune mostre presso lo spazio Mir-Mar di San Mauro Pascoli dove avranno luogo alcuni eventi collaterali. Inoltre il SI Fest After, scorci sonori paralleli diffusi in tutto il centro storico. “Il SI Fest After >- ha sottolineato l’Assessore – rappresenta un’altra delle novità di questa edizione. Piccoli scorci sonori cantautorali che non rappresenteranno una semplice colonna sonora del Festival, ma ne veicoleranno i contenuti culturali sotto forma di musica”.
Corposa la sezione dei Premi, tra i quali il riconoscimento Marco Pesaresi per la fotografia contemporanea promosso da Savignano Immagini e dal Comune di Rimini in collaborazione con “Il Fanciullino” di Isa Perazzini, giunto alla tredicesima edizione. Il Premio, destinato a ricordare la figura del fotografo riminese che nel 2014 avrebbe compiuto 50 anni, ha l’obiettivo di valorizzare gli aspetti di progettualità e di innovazione nell’ambito della fotografia contemporanea ed è destinato a fotografi di età max 40 anni.
Il Festival costa 100mila euro dei quali l’80% coperti da sponsor e Regione, il resto lo sborsa il Comune.
E. Pasolini/P. Guiducci