Home Cultura Si apre il sipario: Le Città Visibili tra teatro e musica

Si apre il sipario: Le Città Visibili tra teatro e musica

Che cos’è la cultura di una nazione? Pier Paolo Pasolini tenta di rispondere a questa domanda semplicemente affermando che essa non è solo la cultura degli scienziati, dei politici, dei professori: insomma… non solo la cultura dell’intelligencija. Ma nemmeno la cultura della classe dominante che cerca di imporla formalmente. Infine, non è neanche la cultura della classe dominata, cioè quella degli operai e dei contadini.

La cultura è l’insieme di tutte queste culture di classe: è la media di esse.

Da questa premessa, si apre il sipario, a Rimini dal 24 agosto fino all’1 ottobre, della kermesse teatrale e musicale dal titolo Le Città Visibili, giunta oggi alla sua XI edizione.

Difatti, le diciannove proposte culturali accompagneranno gli spettatori in un particolare percorso di riflessione sul contemporaneo, senza perdere di vista il passato e il futuro.

La direzione artistica, Tamara Balducci e Riccardo Amadei, prende spunto per questa edizione dalla tesi di laurea ‘La cultura non si porta, la cultura è nei luoghi. Il caso Capitale italiana della Cultura’ di Greta Mini, Laura Santoro e Camilla Vespa.

Anche queste tre ragazze neo laureate – chiarisce Tamara Balducci, alla conferenza di presentazione del progetto presso l’ex cinema Astoria – hanno tentato di soddisfare il quesito che si poneva Pasolini e hanno cercato la risposta nei progetti ideati dalle città che si sono candidate a Capitale della Cultura Italiana e hanno vinto dal 2014 ad oggi. Il titolo per noi è stato fondamentale: Rimini conta numerosi luoghi di cultura. Il nostro festival è stato pensato per tanti e diversi di essi, ognuno con la sua anima e con un suo spirito”.

Infatti, Le Città Visibili, animerà 6 location differenti: l’ex cinema Astoria, il Teatro degli Atti, il Lapidario del Museo della Città, lo Studio A, il Cast Oro Teatro (ex Mulino di Amleto Teatro) e le ex ORG di Rimini.

 

La stagione fertile che stiamo vivendo, – prende la parola il primo cittadino Jamil Sadegholvaadnon è solo ispirata dalla scelta della candidatura di Rimini a Capitale della Cultura 2026 ma affonda le radici più indietro nel tempo. A cose nuove ed eventi che davvero hanno permesso di guardare anche al paesaggio urbano con occhi differenti e questa volta più consapevoli delle potenzialità del messaggio culturale. Le Città Visibili appartengono a questo discorso. Giunta alla sua XI edizione, la rassegna amplia gli orizzonti e invade la città non in virtù dei soli, eccellenti spettacoli ma del confronto più ampio sul futuro di Rimini che porta avanti”.

Si unisce al plauso del progetto anche Laura Fontana, responsabile della direzione dei teatri del Comune di Rimini: “Mi occupo di teatro da più di trent’anni e di festival ne ho visti tanti, ne ho visti nascere e purtroppo anche morire qualcuno, ma Le Città Visibili ha dimostrato fin dalla sua prima edizione una resilienza straordinaria. La contraddistingue la capacità creativa e gestionale di riuscire a valorizzare e non abbassare mai il livello, e l’abilità di creare dei palcoscenici diffusi”.

Il programma

TEATRO

Apre il festival giovedì 24 agosto all’ex cinema Astoria di Rimini (Viale Euterpe, 12) il campione mondiale di poetry slam 2022 Lorenzo Maragoni in Stand-up poetry. Uno spettacolo di poesia, un concerto senza musica, una playlist di pezzi che parlano dell’amore, del lavoro, dell’arte, della stessa poesia. In bilico tra reale e surreale, tra spoken word e stand up comedy, un’ora per scoprire un nuovo modo di fare poesia.

Venerdì 25 agosto si resta all’ex cinema Astoria per Dènsing, commedia originale di Enrico Saccà per la regia di Gabriele Tesauri con Beatrice Schiros, Andrea Avanzi, Damiano e Alessandro Scalabrini. Una commedia brillante a passo di valzer, un’indagine-mazurka sul mondo delle balere. Un tuffo nel glorioso Dènsing Emilia, di cui scopriremo la storia grazie ai personaggi che l’hanno frequentato dal giorno della sua nascita, nel lontano dopoguerra del secolo scorso ad oggi.

Roberto Latini ci accoglie al Teatro degli Atti di Rimini (via Cairoli, 42), domenica 27 agosto con Venere e Adone. Siamo della stessa mancanza di cui sono fatti i sogni. Come per il mito, la narrazione cede il posto a variazioni dello stesso tema. Lo sguardo sposta il fuoco e si ha bisogno di una drammaturgia che possa diventare strumento: fluida e plurale. Venere e Adone si trasforma così in un programma articolato in grammatiche diverse. L’amore terrestre e quello divino nel disarmo di un destino ineluttabile è il tema trattato da Shakespeare, Tiziano, Rubens, Canova, Carracci, Ovidio, attraversando il mito nell’arte, come trattenendo il respiro.

Lo spettacolo Piccoli suicidi: tre brevi esorcismi di uso quotidiano di Giulio Molnár con Olivia Molnár riempirà lo Studio A (via Covignano, 221/a) il 28, 29 e 30 agosto (per soli 15 spettatori a replica). Sul finire degli anni ’70 del secolo scorso, una spedizione internazionale di pionieri si inoltrò nel mondo degli oggetti con l’intenzione di scavare materiale e di studiarne la natura. Tra i numerosi reperti figurarono anche tre frammenti archeologici scoperti e raccolti: La trilogia dei piccoli suicidi. Questi pezzi risalgono ai primordi della storia del Teatro d’oggetti e costituiscono una testimonianza limpida ed elementare dell’esistenza di questo genere. L’attore non utilizza gli oggetti per esprimersi, ma li aiuta a narrarsi. Ora, a distanza di quarant’anni, una ricercatrice appassionata riesuma dall’abisso degli archivi quest’opera così particolare, per salvarla dall’oblio.

Giovedì 31 agosto l’ex cinema Astoria ospita Così è (o mi pare), riscrittura per realtà virtuale dell’opera di Luigi Pirandello di e con Elio Germano e la straordinaria partecipazione, tra i numerosi attori, di Isabella Ragonese. Così è (o mi pare) cala il testo pirandelliano nella società moderna, dove ‘spiare’ l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei nuovi media. Lo spettacolo è stato infatti pensato per essere realizzato in realtà virtuale e porre lo spettatore al centro della scena. Tramite cuffie e visori il pubblico si trova a essere non più a teatro, ma all’interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia, più precisamente all’interno del corpo di uno dei personaggi, che vede e ascolta tutto: il Commendator Laudisi, anziano padre di Lamberto, su una sedia a rotelle, invenzione non presente nel copione originale.

Con la carabina, Premio UBU migliore regia e miglior nuovo testo straniero di scrittura drammaturgica, è lo spettacolo di venerdì 1 settembre all’ex cinema Astoria diretto da Licia Lanera. Un testo lucido e imparziale, che fugge dall’idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire alcuni comportamenti violenti. Lo spettacolo è claustrofobico e violento, si muove scandito dalle luci di un set fotografico che muta continuamente per mano degli attori stessi. Tra conigli, giocattoli e canzoni di Billie Eilish sfila una storia come tante, una storia miserabile per cui è impossibile non provare pena e profondo dolore.

Nella serata successiva, sabato 2 settembre, l’ex cinema Astoria ospita La vita ha un dente d’oro di Rita Frongia e la regia di Claudio Morganti, con Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur. Uno spettacolo di archeologia teatrale. Alle origini del gioco. Laddove nasce la tradizione ormai perduta. Il gusto e il piacere della vera finzione. Quella autentica. Quella che privilegia il gioco e la santa idiozia. La fede nell’arte del fallimento.

Domenica 3 settembre l’appuntamento è al Lapidario romano del Museo della Città (via Tonini, 1) con Tomas Leardini in Cardio drama. Questa storia è ambientata in ospedale. Tre personaggi lo abitano, lo subiscono, lo raccontano. Cardio drama prova a ridere di un mondo complesso e tragicomico, un labirinto al neon di contraddizioni e speranze. Scritto insieme al cardiologo Claudio Cuccia, lo spettacolo vuole narrare e rivoluzionare il rapporto fra medici e pazienti, fra eretti e distesi, fra malattia e malato, che mai, ma proprio mai, dovrebbero essere confusi.

Maternità è il titolo dello spettacolo di Fanny&Alexander che lunedì 4 settembre approderà al Cast Oro Teatro (ex Mulino di Amleto Teatro in via del Castoro, 7) tratto dal racconto di Sheila Heti. Una donna si chiede, di fronte al pubblico seduto davanti a lei, cos’è che la trattiene dal mettere al mondo un figlio. Non si tratta di un monologo, ma di una strana specie di dialogo, sospeso tra dimensione assembleare e gioco con il caso. Di fronte alle domande più difficili Sheila si rivolge alle persone in sala a cui è stato dato un piccolo telecomando con cui rispondere ai suoi quesiti.

Mercoledì 6 settembre va in scena al Teatro degli Atti Still Alive, segnalazione speciale Premio Scenario 2021 e spettacolo vincitore del bando L’Italia dei Visionari con Caterina Marino (che cura anche drammaturgia e regia) e Lorenzo Bruno. “A un certo punto non sono più riuscita a immaginare il futuro. – spiega l’autrice – Questa per me è la manifestazione concreta della depressione. L’impossibilità di pensarmi in un luogo o in uno spazio. Un’entità statica con una naturale predisposizione alla malinconia e radici ben salde nel tessuto capitalista del nostro secolo, incastrata nella generazione dei meme, del black humor, dell’ironia feroce che si fa salvifica”. Still Alive riflette tutto ciò, esplorando le varie fasi che attraversa il corpo depresso, tra il rifiuto e l’accettazione di una condizione non solo personale ma umana.

WonderBoom di Stefano Cenci, in scena con Chiara Davolio e Filippo Beltrami, sarà al Teatro degli Atti giovedì 7 settembre. WonderBoom non è uno spettacolo. Non è una performance, non è nemmeno un intervento artistico, una installazione, un happening, no! WonderBoom è un’asta, non sforzatevi di ricavarci sottotesti o dietrologie: serve a monetizzare. Monetizzare, è quello che la generazione precedente alla nostra, quella messa al mondo dal boom economico postbellico, e poi degli anni ’80, quella del tutto è possibile, quella del self made man, ci ha insegnato.

Venerdì 8 settembre il Teatro degli Atti accoglierà Non tre sorelle, liberamente non ispirato a un’opera di Anton Cechov e diretto da Enrico Baraldi. “Nel 2020 iniziamo le prove per un adattamento di Tre Sorelle di Cechov, dal titolo Non Tre Sorelle. – racconta la compagnia – A causa della pandemia abbiamo rimandato il debutto per due anni. Il 24 febbraio 2022, proprio mentre ricominciamo a provare, veniamo svegliati dalle immagini dei carri armati russi che entrano in Ucraina. Da un giorno all’altro Mosca cambia il suo volto. Improvvisamente nulla sembra avere più un senso: cosa è possibile fare, come europei, come cittadini e infine come artisti, a fronte delle immagini di una guerra che sembra coinvolgerci più di altre?”. Spettacolo in quattro lingue: italiano, inglese, ucraino e russo, con sopratitoli in italiano e ucraino.

Sempre al Teatro degli Atti va in scena sabato 9 settembre Le volpi di Lucia Franchi e Luca Ricci. Nell’ombra di una sala da pranzo, all’ora del caffè, in un’assolata domenica di agosto, si incontrano due piccoli notabili della politica locale e la figlia di una di loro. La provincia italiana è la vera protagonista della vicenda, quale microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere, che hanno sempre a che fare con i desideri e le ossessioni degli individui. Morbidamente, si scivola dentro un meccanismo autoassolutorio per cui è legittimo riservarsi qualche esiguo tornaconto personale, dopo essersi tanto impegnati nella gestione della cosa pubblica.

Infine, domenica 1 ottobre alle ore 11 alle ex Officine Grandi Riparazioni – OGR di Rimini (Via delle Officine/angolo via Tripoli) sarà allestito Work Express. Cent’anni di lavoro tra conquiste e treni persi di Riccardo Tabilio, regia di Michele Di Giacomo, in scena insieme a Tamara Balducci e agli allievi delle classi 4L e 5S dell’Istituto Gobetti di Morciano, con il sostegno di CGIL Rimini. Parlare di lavoro nel 2023 significa percorrere una sterminata prateria fatta di frammentazione contrattuale, di ritmi inauditi, di compulsione e di dipendenza. Significa imbattersi in subdole forme di persuasione (e auto- persuasione) volte ad aumentare la produttività, la frenesia, le ore dedicate da ciascuno al lavoro: a farci dimenticare che si lavora per vivere e non si vive per lavorare. Scandisce lo spettacolo il fischio del vapore, tributo alle Officine Grandi Riparazioni, dove per cent’anni sono stati riparati i treni, luogo in cui debutta lo spettacolo.

MUSICA

La prima serata dedicata alla musica sarà sabato 26 agosto quando sulle assi del Teatro degli Atti si alterneranno in concerto due cantautrici del panorama indie italiano: Giorgieness ed Emma Nolde.

Giorgia D’Eraclea, in arte Giorgieness, ha all’attivo quattro album, tra cui l’ultimo Mostri del 2021 che le ha permesso di allargare ancora di più il campo aprendosi a scenari cantautorali dalle sonorità pop. Dal 2011 a oggi Giorgieness ha suonato in oltre 300 concerti nei principali club e festival italiani, condividendo il palco con alcuni dei nomi più noti del panorama alternativo italiano e internazionale come Cristina Donà, Edda, Tre Allegri Ragazzi Morti, Verdena, Morgan, Il Pan Del Diavolo, Fast Animals And Slow Kids, The Kooks, Garbage, American Football, Placebo, White Lies e Savages.

Emma Nolde è senza ombra di dubbio una delle voci del futuro della musica italiana. Toccaterra è arrivato finalista al Premio Tenco nella sezione Opera Prima. Il 2020 ha visto Emma impegnata in un lunghissimo tour e nell’estate del 2022 è tornata in tour con uno nuovo spettacolo, brani inediti e nuovi arrangiamenti. Due singoli, Respiro e La stessa parte della luna hanno anticipato quello che è stato il nuovo lavoro discografico di Emma Dormi, pubblicato a settembre 2022 per Woodworm/Capitol Records Italy.

Martedì 5 settembre il concerto Journey through the past in cui Cristiano Godano e Alessandro ASSO Stefana suonano Neil Young al Teatro degli Atti. Un giorno di novembre del 2022, in provincia di Cuneo, nel pieno delle lavorazioni per l’undicesimo disco dei Marlene Kuntz, Cristiano Godano e Asso scoprono di avere in comune una grande passione per Neil Young. Una passione ben oltre il semplice ‘mi piace’, perché densa e intimamente connessa con le caratteristiche essenziali della sua poetica e della sua musicalità. Ne nasce l’idea di fare un piccolo concertino per le persone del luogo che ospitava la residenza per le lavorazioni del disco stesso, e quel concertino, riuscitissimo, fa capire ai due che si potrebbe organizzarne uno più strutturato da portare in giro per l’Italia.

Domenica 10 settembre al Teatro degli Atti arriva MEG (99 posse) in concerto con il suo Vesuvia Tour. In apertura la cantautrice Crista. Durante il tour l’artista – oltre a riproporre in veste nuova alcuni brani che hanno caratterizzato la sua carriera – presenterà al pubblico Vesuvia, da lei stessa prodotto insieme a collaborazioni significative e che contiene i feat. di Elisa, Emma, Alice e molti altri. L’album ha segnato l’atteso ritorno della regina della scena alternativa elettronica italiana confermando ancora una volta il suo indiscusso talento, la sua grandissima sensibilità e la sua voglia di mettersi sempre in gioco esplorando costantemente nuovi mondi sonori.

ALTRI PROGETTI

Domenica 10 settembre alle 18.30 si terrà Manìcula, camminata e workshop di ascolto e osservazione dedicato alla città di Rimini di e con il percussionista Enrico Malatesta e la fotografa Chiara Pavolucci (partenza camminata e arrivo al Teatro degli Atti, via Cairoli 42). Manìcula è un progetto di ricerca che unisce pratiche riguardanti l’immagine e il suono in accordo al tema della città/paesaggio e della pratica del camminare. Il progetto è composto da tre livelli progettuali e di interazione con il pubblico: IN SITU, LIVE, ONLINE (www.manicula.it)

Gli spettacoli e i concerti saranno alle ore 21.30 (salvo dove indicato), mentre il bar sarà aperto per tutta la durata del festival già dalle ore 20.30.

Maggiori informazioni: prenotazione@lecittavisibili.com, www.lecittavisibili.com

TARIFFE ONLINE

INTERO SPETTACOLI (tranne “Manìcula” e “Piccoli suicidi”) — € 6,00

INTERO CONCERTI — € 9,00

MANÌCULA — € 2,50

PICCOLI SUICIDI — € 11,00

 TARIFFE IN LOCO

INTERO SPETTACOLI (tranne “Manìcula” e “Piccoli suicidi”) — € 8,00

INTERO CONCERTI — € 11,00

MANÌCULA — € 2,00

PICCOLI SUICIDI — € 13,00

ABBONAMENTO 6 SPETTACOLI TEATRALI — € 24,00

ABBONAMENTO 3 CONCERTI — € 21,00

A partire dalle ore 17.30 di giovedì 24 agosto all’ex Cinema Astoria

10 BIGLIETTI OMAGGIO PER GLI UNDER 30: Romagna iniziative regala 10 biglietti disponibili a ragazzi e ragazze Under 30, acquistabili in loco fino ad esaurimento posti (per tutti gli eventi tranne “Manìcula” e “Piccoli suicidi”)

La biglietteria sarà aperta tutti i giorni di spettacolo dalle ore 20.00.