Anche se il Giro d’Italia ormai da tempo immemorabile non fa tappa nel riminese, in questa primavera la nostra Riviera ospita comunque un’epica sfida ciclistica. Quella tra il buon senso e l’idiozia. Le biciclette in questione sono quelle gialle e nere del nuovo servizio di bike sharing attivato a Rimini e Riccione ma in espansione anche sulla costa. Appena attivato sono subito comparse sui social le prime foto di atti vandalici o parcheggi scriteriati delle biciclette medesime, con il diffuso commento: “Cosa si fanno a fare queste cose che poi vanno a finire così?”. Ovviamente dopo essersi lamentati in passato della mancanza di un funzionale servizio di bike sharing. Va detto che ci vorrà un periodo di assestamento per permettere agli habitué del vandalismo di capire che con bici dotate di microchip c’è un po’ meno da fare i simpatici. Va detto che non è un problema solo riminese: in un recente passaggio a Torino ho visto una di queste bici lasciate con precisione scientifica nel bel mezzo di una trafficata pista ciclopedonale. Ma per una volta voglio sperare in una botta d’orgoglio e in una botta in testa (metaforica) a quelli che non ci arrivano. Non ai pedali. Quelli che non ci arrivano proprio.